PETRITOLI – Ci sono vittorie che hanno un peso molto maggiore di quelle immediate. Perché dietro la conferma del punto vaccinazioni a Petritoli, dopo l’accordo firmato ieri sera, c’è un ragionamento più profondo sul peso della struttura.
Il distretto sanitario ha conquistato la centralità per un’area popolata e ramificata come quella della Valdaso, aprendosi anche ai vicini dell’Ete. “Intanto – spiega, a nome dei 14 sindaci in prima linea, Luca Pezzani – dal 13 aprile avremo per tre giorni a settimana il punto vaccinale aperto con una forza di somministrazione per 33 persone da piattaforma e altrettante chiamate dai medici stessi secondo le categorie definite a livello regionale”.
I giorni scelti sono il martedì pomeriggio, il giovedì mattina e il venerdì pomeriggio. La frase chiave per sbloccare tutto l’ha detta Licio Livini, direttore dell’Asur 4: “Voi dovete fare i medici, niente più”. Con queste poche parole ha chiuso ogni possibile polemica e cancellato i dubbi dei dodici medici di medicina generale che si sono messi a disposizione per gestire il punto all’interno della sede dell’Avis, usata e promossa dal personale scolastico negli ultimi mesi.
“L’accordo prevede che l’Asur si occuperà di parte amministrativa e infermieristica. Era importante questa intesa, innanzitutto per i nostri cittadini che non devono così affrontare lunghi viaggi, considerando che parliamo ancora di una fascia anziana di popolazione”.
E poi c’è il ruolo del distretto: “L’Area vasta sa quanto sia importante per il territorio. Confermare questo servizio ne è l’ultima conferma. Oggi è fondamentale per la lotta al Covid, domani lo sarà per i servizi sanitari che può e deve garantire”. Gli spazi ci sono e sono anche ampliabili, presto anche questo sarà un tema. “Ma intanto, tre ore al giorno di vaccini e un futuro più sereno che si avvicina” conclude Pezzani.
Raffaele Vitali