FERMO – Il prefetto di Fermo Michele Rocchegiani vuole riempire di contenuti i protocolli antiviolenza che guida. E così, ampliandone i componenti, questa volta ha puntato con determinazione sulle scuole. Elemento che è piaciuto particolarmente alla presidente della commissione pari opportunità regionale Maria Lina Vitturini. “Dobbiamo partire da giovani se vogliamo costruire una cultura diversa, inclusiva e rispettosa”.
In prefettura si sono ritrovati i vertici delle forze dell’ordine, il procuratore Iannella, sindaci, associazioni e avvocati. “Siamo tutti consapevoli che la scuola è il luogo giusto da cui partire per insegnare come ci si rapporta tra persone”.
Una delle novità inserite nel protocollo è che per rendere più operativa la rete è nato un gruppo ristretto, più operativo. Le leggi per punire, ha ricordato a tutti il procuratore Raffaele Iannella, ci sono, ma serve di più a livello sociale.
I supporti non mancheranno mai, grazie a tanti soggetti che vanno dalla Cpo del tribunale, in prima fila l’avvocata Botticelli, al tempo di Bellona, che insegna tecniche di difesa, dal Soroptimist all’Ast di fermo, dagli Ambiti della provincia alla cooperativa On the Road. “Aiutateci a prevenire, segnalate, permetteteci di evitare che episodi di violenza diventino delle tragedie” la conclusione dei vertici delle forze dell’ordine.