PORTO SANT’ELPIDIO – Sicurezza. Si parla di mafia nigeriana a Porto Sant’Elpidio, di criminalità e di violenza a poche ore dalla conferenza stampa del questore Soricelli (LEGGI). Un incontro voluto da Andrea Balestrieri, coordinatore provinciale di Fdi, che ha chiamato l’onorevole Augusta Montaruli. Con lei l’onorevole Francesco Acquaroli e i due volti in consiglio comunale, Giorgio Marcotulli e Andrea Putzu, che di Fdi è responsabile nazionale dei piccoli comuni.
“Quando si accoltellano nella tua città, sfasciando un locale, è doveroso non abbassare la guardia. Non si può rimpallare il problema su Fermo, è fondamentale vedere le criticità sul territorio e fare un punto preciso”. Balestrieri poi contesta le parole del questore Soricelli: “I reati non sono in calo, il problema è che la gente non denuncia più. E poi c’è la mafia nigeriana”. Tema quest’ultimo che vede in prima linea la consigliera regionale Elena Leonardi: “Una mozione in consiglio nata dopo alcuni episodi: omicidio di Pamela Mastropietro e altri episodi, incluso il traffico di droga. Una segnalazione della Dia a inizio 2018 nella provincia di Macerata. Partendo da queste considerazioni ne abbiamo discusso in Consiglio e tutti insieme l’abbiamo approvata: chiedendo così un’attenzione al Governo e un implemento delle forze dell’ordine per controllare spaccio di droga e tratta delle donne. La realtà è che non siamo un’isola felice, bisogna contrastare i fenomeni prima che si radicalizzino”. Presentata anche una proposta di legge per il contrasto della criminalità organizzata “avendo avuto avvisaglie sia a livello di ricostruzione post sisma, sia dopo l’omicidio di Pesaro” aggiunge la consigliera regionale.
Giorgio Marcotulli si focalizza sull’aspetto cittadino: “Quello che è successo pochi giorni fa è qualcosa di annunciato. Si sa benissimo che potrebbe riaccadere in qualunque momento. Ci sono dei punti critici in questa città. Non possiamo continuare ad accettarne la convivenza. Sappiamo bene che non può il Comune aumentare i controlli, ma deve essere l’istituzione che tiene alta l’attenzione. Subiamo una malagestione dei flussi migratori, una convivenza sconsiderata con la prostituzione, spaccio di eroina e stupefacenti. Parre che sia una normalità vivere in mezzo a tutto questo. Non posso avere paura a frequentare la Faleriense, uno dei quartieri più popolosi. Il problema non può essere risolto con un ‘dipende da Tre Archi’. Con Fermo che intanto ha ottenuto risorse per riqualificare il quartiere. Invece, Porto Sant’Elpidio che sta facendo? Non ci occupiamo neppure della ludopatia, che sta raggiungendo livelli drammatici nel centro cittadino. Vorrei prese di posizione da parte del sindaco. Che mi piacerebbe che ogni tanto si arrabbiasse”.
Poi una frecciata a chi parla di “furti e violenza in calo. Lo può dire solo chi non conosce la città, dove la gente ha paura di chiudere i negozi perché non sa cosa troverà fuori”. Riprende i temi Andrea Putzu: “Faleriense, centro, stabilimenti balneari: i crimini non risparmiano nessuno. Diciamo grazie alle forze dell’ordine, che arrestano persone e poi se le ritrovano fuori dal carcere dopo poche ore”. L’attacco di Putzu è al sistema di videosorveglianza: “Ma servono e funzionano? Quando qualcosa accade in piazza Garibaldi non riusciamo mai a capire chi agisce. E così in altre zone”. Infine la prostituzione: “Qui abbiamo bande di rumeni, ricordo l’operazione Transilvania, che si muovono e controllano i traffici. Abbiamo una polizia locale sotto organico e la colpa non è certamente loro”. I cittadini hanno diritto di sentirsi sicuri, ribadiscono compatti.
“In questa città c’è una invadenza incredibile e inspiegabile della prostituzione. Un fenomeno che va avanti da anni. Non si capisce perché? Questa è una società che degrada e convive con l’illegalità diffusa. Quando le istituzioni accettano che possa avvenire dobbiamo preoccuparci. È illegalità palese e accettata” ribadisce Francesco Acquaroli che plaude all’azione di Macerata contro lo spaccio: “Non è vero che si può agire solo di prevenzione, quando ci sono casi palesi bisogna anche contrastare l’illegalità”. Non è reato prostituirsi, di certo c’è da indagare: “Applicare la legge. Il comune in primis deve far partire il controllo del territorio. Poi le forze dell’ordine devono riuscire ad agire su chi le donne le fa prostituire. Che siano così tante toglie ogni copertura, non si parla di atti di volontà, di libertà. È chiaro che qui c’è criminalità organizzata che va repressa” riprende l’onorevole Maruli. “Sette giorni fa l’episodio violento. Mi hanno subito avvisato e abbiamo inserito quanto accaduto in una mappatura preparata per il Ministro sugli episodi non più accettabili. Se diminuiscono denunce e reati, poi bisogna verificare come sono le denunce. Magari sono cresciute efferatezza e persone coinvolte. Quanto accaduto non si può semplicemente inquadrare in un fatto di criminalità comune. Sulla sicurezza molto possono fare le amministrazioni comunali. Se fanno un passo indietro invece lasciano da soli cittadini e attività commerciali sane. Qui vedo latitanza ad affrontare il problema in maniera seria, allora serve un intervento dall’alto. E per questo ci muoviamo a livello parlamentare, portando questi episodi all’attenzione del Ministro”.