FERMO – Pronto soccorso intasato, lunghe attese, personale stressato, carenza di medici. Questo quello che normalmente si racconta del Pronto soccorso dell’ospedale Murri di Fermo. “Oggi leggiamo i numeri e vediamo che i ricoveri sono in costante diminuzione a Pronto soccorso. Merito dell'alta professionalità e della dedizione di tutto il personale sanitario” sottolineano il primario facente funzioni Antonio Ciucani e il direttore generale dell'Ast Fermo, Roberto Grinta.
Il numero degli accessi è lo stesso del 2019, ma i ricoveri scendono: “Siamo sotto il 18,5%, proporzione tra accessi e ricoveri, esattamente siamo al 10,2% perché il personale opera al meglio”. Diverso il discorso accessi: “Nel 2020 si era scesi a 27mila, il 2024 si è chiuso con oltre 40mila. Ma i ricoveri restano sotto media”.
Più accessi più tempi di attesa? “Sul sito dell’Ast è attivo un sistema di monitoraggio degli accessi al Pronto Soccorso dell'ospedale Murri di Fermo. Attraverso uno specifico collegamento chiunque potrà verificare, in qualsiasi momento e in tempo reale, il numero dei pazienti presenti, già in visita o in attesa (suddivisi per codici), così come i tempi medi e massimi di attesa”. Da capire se sarà un disincentivo ‘a curarsi’, come temono i critici, o un sistema per muoversi in maniera più efficiente.
Un ruolo ne fornire un miglior servizio lo giocano le varie Croci: “Ne abbiamo tante, la presenza è capillare. Teniamo conto che mediamente abbiamo avuto 37 ambulanze al giorno sul totale di una media giornaliera di 110 ingressi. E poi durante luglio e agosto quando cresciamo fino a 145 e la percentuale sale al 41/42%. I volontari ci aiutano a mantenere alto il livello assistenziale nel nostro territorio, che presto sarà arricchito dal pronto soccorso del Beato Antonio di Amandola”.