FERMO - Mauro Lucentini ci aveva messo la faccia tempo fa e oggi raccoglie i frutti. Il robot chirurgico sarà in forza all’Ast di fermo.
Lucentini, si è sbloccata la partita tra Fermo, Ascoli e Macerata?
“Direi proprio di sì. La direzione dell'Azienda sanitaria fermana, con il direttore generale Roberto Grinta, ha infatti firmato la determina con cui si avvia la procedura di gara per l'acquisizione di un robot chirurgico a noleggio”.
Soddisfatto?
“C’eravamo dati tre obiettivi, quando io ero ancora onorevole, due sanitari e uno infrastrutturale. L'emodinamica a Fermo è partita. Ora avremo anche il robot chirurgico e, sul fronte infrastrutturale, volevamo potenziare e migliorare i collegamenti tra la costa e l'entroterra, lo abbiamo fatto con i fondi per la Pedemontana per i tratti che collegano Sarnano-Amandola-Servigliano”.
Come sarà gestito il robot?
“Parliamo di una richiesta che arrivava dai nostri medici a cui siamo riusciti a dare una risposta con i fatti, per un'ottimizzazione delle loro elevate professionalità”.
È davvero utile?
“La strumentazione consente, infatti, un maggior comfort durante l'operazione chirurgica, la possibilità di vedere il campo operatorio in tre dimensioni utilizzando, al contempo, movimenti naturali simili a quelli delle mani. Consente un filtraggio dei tremori dell'operatore, l'eliminazione dell'effetto fulcro, una maggiore facilità di accesso alle anatomie difficoltose, un incremento notevole di precisione e un miglioramento dei tempi di recupero con un rapido ritorno alla normalità e una riduzione dei percorsi di ospedalizzazione e riabilitazione. Notevoli i vantaggi anche per il paziente con incisioni minime e una importante diminuzione del dolore post-operatorio, minori perdite di sangue (dunque anche minor necessità di trasfusioni), riduzione delle probabilità di infezioni del sito chirurgico, un miglioramento dei tempi di recupero con un rapido ritorno alla normalità. E infine una riduzione dei tempi di degenza”.
Dove verrà usato?
“A oggi i principali ambiti di utilizzo della chirurgia robotica video assistita sono la chirurgia urologica, quella generale, quella ginecologica (con particolare riferimento all'ambito oncologico) quella otorinolaringoiatrica e quella gastroenterologica”.
Perché proprio Fermo?
“Merito va L'acquisizione del robot è stata possibile grazie al federalismo sanitario che abbiamo fortemente voluto e che ha dato vita alle Aziende sanitarie con piena autonomia”.
E ora?
“Dopo aver detto grazie all’assessore Saltamartini, al governatore Acquaroli e al direttore generale Ast, Roberto Grinta e a quello amministrativo, Alberto Carelli, pianifichiamo l’utilizzo. Sarà infatti molto importante farlo utilizzare dalle vicine Ast di Macerata e Ascoli Piceno tramite convenzionamenti”.
Promessa mantenuta, lei dice. Ci sono ancora aperte elle dei nuovi ospedali.
“Infatti il nostro lavoro non finisce qui: il prossimo step è il completamento dei due ospedali di Campiglione di Fermo e di Amandola che sono in fase di realizzazione. Li doteremo di strumentazioni all'avanguardia. Lavoriamo anche assiduamente per dare risposte alle liste di attesa e, sul fronte infrastrutturale, dopo i finanziamenti per il collegamento tra Porto Sant'Elpidio e Molini-Girola e per il tratto più a ovest della Pedemontana, abbiamo già portato all'attenzione del Ministro Matteo Salvini la progettazione per il potenziamento dei collegamenti tra Campiglione di Fermo, dove sorgerà il nuovo ospedale, e Servigliano. Non saranno finanziamenti immediati ma siamo fiduciosi di centrare, anche in questo caso, l'obiettivo”.