FERMO - L’ex primario di Fermo, Giorgio Amadio, lo ricordava ogni primo dicembre: “Non bisogna mai dimenticare l’impatto che l’Aids ha nel mondo. L’evoluzione dei medicinali garantisce la vita, ma servono attenzione prevenzione”. I casi non mancano mai.
Nel 2024, dati al 30 novembre, sono state 7mila le telefonate arrivate al Telefono Verde Aids e Infezioni Sessualmente Trasmesse – 800861061 - dell’Istituto Superiore di Sanità. La fascia d’età è quella tra i 20 e i 39 anni, peer lo più preoccupati da relazioni interpersonali. La paura dell’Hiv, e anche il suo stigma, non è ancora superata, soprattutto al nord da cui arriva il 47% delle chiamate, seguito dalla zona centro con il 28,8.
Ascoltando le telefonate, è emerso che il test HIV è stato effettuato almeno una volta nel 26,7% dei casi e più volte nel 32,4%. Per lo più uomini che, compilando un form, hanno anche sottolineato come “le persone che vivono con l’HIV siano discriminate dalla società in misura nettamente maggiore (66,5%) rispetto a chi abbia contratto altre infezioni sessualmente trasmesse (1,6%)”.
Fermo, l’Ast ha puntato sulla corretta informazione: “Una diagnosi precoce consente di attivare tempestivamente cure efficaci così come ridurre la circolazione e quindi la trasmissione del virus. Nell’ambulatorio delle Malattie Infettive di Fermo può essere effettuato il test tutti i giorni, gratuitamente, in forma anonima e senza prenotazione né impegnativa” ricorda la primaria facente funzioni, Fiorella Mecozzi, affiancata dalla coordinatrice Lucia Seccia.
Hiv, ma non solo, al Murri si possono avere chiarimenti e informazioni su questo argomento e su tutte le malattie infettive sessualmente trasmissibili. “Da anni abbiamo a disposizione farmaci antivirali efficaci e ben tollerati, che spesso – prosegue Mecozzi - prevedono l’assunzione di una sola compressa al giorno. Di recente si sono resi disponibili anche farmaci long-acting, cioè farmaci la cui concentrazione nel sangue rimane stabile nel tempo tanto da consentirne la somministrazione intramuscolare ogni due mesi con conseguente miglioramento della qualità della vita”.
C’è anche la possibilità di “una profilassi farmacologica pre-esposizione (PReP) che è rivolta alle persone ad alto rischio di contrarre l’infezione da Hiv (rimborsabile dal Servizio Sanitario Nazionale) e che si è dimostrata uno strumento efficace per ridurre il numero delle nuove infezioni. Non esiste, ad oggi, una cura definitiva per l'infezione da Hiv. Tuttavia, con l'accesso alle attuali cure, l'infezione da Hiv è diventata una condizione di salute cronica gestibile tanto che l’aspettativa di vita delle persone Hiv positive è pressoché sovrapponibile alle persone sieronegative”.