Quattro parole bastano ai giudici della seconda sezione del tribunale di Palermo per assolvere Matteo Salvini dalle accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio: “Il fatto non sussiste”.
La referente del gruppo Lega di Sant’Elpidio a Mare, Paola Pieroni, è stata tra le prime del mondo del Carroccio a commentare: “Ministro, siamo tutti con te. Abbiamo vissuto la vera giustizia dopo 24 udienze e 45 testimoni sentiti. È la vittoria degli italiani”.
Salvini, dopo la sentenza, secco ha commentato: “Difendere la patria non è reato. Chi pensava di usare i migrati per fare politica ha perso e torna in Spagna con le mani in saccoccia”.
L’accusa aveva chiesto sei anni di carcere per aver impedito, nell’agosto del 2019, da capo del Viminale, l'ingresso nelle acque italiane e lo sbarco di 147 migranti soccorsi in mare. Un divieto illegittimo, secondo la Procura di Palermo prima, poi secondo il tribunale dei Ministri, che nella condotta del politico ha ravvisato due reati e la violazione del diritto interno e internazionale.
Il 15 settembre 2021 comincia il processo, che va avanti 3 anni e 24 udienze, fino alla sentenza di oggi. «Il dispiacere è soprattutto per le persone che sono state private della loro libertà» chiosa Oscar Camps, il capo di Open Arms.