FERMO – Dall’ombrellone alla piazza passando per le vigne: ecco il Fermano. “Il mio sogno è portare la rassegna di Villa in villa sulle strade del vino” spiega Nunzia Luciani, presidente di Armonicamente. “Ma per creare la strada del vino il percorso è lungo e si parte da un premio, il San Martino d’Oro. Il Comune non ha esitato e pensando anche a ‘Di uva in vino’ il rapporto è diventato naturale. E lo è da un lustro”.
Davide Bonassi è il bresciano presidente della giuria, composta da enologi di livello nazionale, che da cinque edizioni assegna il premio che vuole veicolare il Fermano da ogni punto di vista. “Due nuove iniziative arricchiscono il premio: un press tour nazionale nelle cantine, da oggi a domenica, e il premio San Biagio che verrà assegnato dalla stampa al vino prescelto”.
Due santi per dare risalto al territorio: “È stato scelto san Biagio perché richiama un’area di Fermo dove sono stati trovati reperti archeologici che rimandano alle tradizioni vitivinicole del territorio, dove cresce la voglia di conoscenza”.
Mauro Torresi è il motore comunale: “In questi 5 anni abbiamo puntato sul turismo, per dare nuova linfa alla città. Sono convinto che i produttori di vino siano ambasciatori naturali”. Il percorso viaggia sulla strada delle vie dei saperi e dei sapori che mirano ad ampliare i flussi turistici. “Abbinamento vincente con il Laboratorio della dieta Mediterranea”. E quindi fondamentale Adolfo Leoni: “Racconterò Fermo e la sua Cavalcata dell’Assunta ai giornalisti. Per la dieta mediterranea, invece, il 5 marzo siamo stati convocati all’università di Macerata per sapere di cosa abbiamo bisogno. Siamo un osservatorio che non si sostituisce a nulla, ma che è base di azione comune. Ecco perché all’interno abbiamo cuochi, ippovie e abbinamenti con premi come il San Martino d’Oro. Il mondo è complesso, non possiamo affrontarlo con la frantumazione, siamo già polverizzati. I tanti dobbiamo averli dentro di noi, non fuori: connettiamoci andando oltre le dichiarazioni di intenti. Alla Bit ognuno diviso, ha senso? Individuiamo un marchio forte che sia l’onda da cavalcare con il surf. La ‘Dieta mediterranea’ è il marchio più forte che esiste. Quello lanciato dalla regione marche sta dieci punti sotto il mediterranean diet. Dobbiamo far emergere ogni realtà, dai vini ai salumi passando per i borghi. Diventiamo la ‘terra della dieta mediterranea’. Lo capiscono le università, non ancora la politica. Mettiamo subito insieme le forze. Non sostituiamo qualcuno, uniamoci in un abbraccio”.
Tutto parte dal supporto economico delle cantine per organizzare il press tour: dalla vincitrice La Pila di Montegiorgio, poi Montottone, Montegranaro, Campofilone Pedaso, Monsampietro Morico e Monterinaldo. Poi l’Ais, l’associazione italiana sommelier guidata da Stefano Isidori nelle Marche e da Barbara Paglialunga nel Fermano, e l’istituto Carlo Urbani, che ospita i momenti culinari del press tour.
“Un terreno che ha vitigni autoctoni ma che usano anche cabernet e merlot. Siamo conosciuti nelle Marche per il Verdicchio, ma poi c’è un mondo che va dal Pecorino, coltivato con tenacia e fatto conoscere, la Passerina e il Trebbiano. Qui ci sono molti personalismi, l’aggregazione fa bene. Ma di questa bassa sponsorizzazione deve fare il suo pregio. Avere un press tour così ricco è un grande vantaggio. Rispetto ad altri territori siamo molto incontaminati, siamo genuini nella proposta” aggiunge Paglialunga. Partner storici, intesi come cultori delle tradizioni, sono Leoni e Saturnino Di Ruscio. “Noi vogliamo valorizzare la nostra eccellenza. Un anno fa il primo concorso con abbinamento allo stoccafisso. Noi organizziamo la serata di domani sera. Ci piace collaborare con Armonicamente e bisseremo a Tipicità con Flower Pasta, dove verrà abbinata alla pasta lo stoccafisso. L’Accademia prosegue e valorizza il territorio, in perfetta sintonia con la dieta mediterranea” conclude Di Ruscio.