FALERONE – Il presepe vivente di Falerone è il la alla tradizione che vede il Fermano in prima linea grazie a Montegranaro e, da quest’anno, Fermo e Poto San Giorgio.
In migliaia ieri hanno riempito il teatro romano e lo spazio circostante in un percorso che, alla fine, raggiunge quasi i due chilometri. Del resto, per inserire 300 comparse ne serve di spazio.
Organizzato molto bene, il presepe vivente ha aperto i cancelli alle 17, quando il sole ormai si stava nascondendo dietro i monti, dando così modo alle fiaccole di rendere tutto più affascinante e credibile.
Ad accogliere i tanti visitatori c’erano i centurioni, poi dieci scene pensate da Matteo Colibazzi, regista dell’iniziativa. Nulla di improvvisato, ma tre mesi di duro lavoro che hanno permesso di ricostruire l’accampamento romano e di trasformare il teatro romano nel luogo del censimento. Alcune novità non sono mancate, come l tratta degli schiavi e il coro diretto da Giancarlo Felici. Gesù bambino era una bimba, ma nessuno se ne è accorto, perché tutti si sono persi nella sua bellezza e purezza di infante.
E ora, dopo Falerone, spazio a Montegranaro e Fermo, domani e domenica fino all’imbrunire, e Porto San Giorgio, domenica pomeriggio.