ANCONA - Le foci di fiumi, canali e torrenti si confermano il cruccio delle Marche in tema di qualità dell’acqua. È il responso che arriva dai tecnici di Goletta Verde di Legambiente per le coste marchigiane a seguito delle analisi microbiologiche effettuate da laboratori specializzati sul territorio.
I campionamenti, effettuati dai volontari e dalle volontarie di Legambiente lo scorso 18 e 19 luglio, sono stati prelevati in 12 punti: 6 punti a mare e 6 punti alle foci di fiumi, canali o torrenti. Su 12 campioni esaminati sono 6 a risultare fuori dai limiti di legge, di cui 5 foci di fiumi e un punto a mare: ben 5 punti sono risultati “fortemente inquinati” e 1 giudicato “inquinato”.
I risultati del monitoraggio delle acque sulle coste marchigiane sono stati presentati questa mattina durante una conferenza stampa tenutasi presso la Mediateca Montanari di Fano. Seduti al tavolo Stefano Raimondi, Portavoce Goletta Verde e Coordinatore Aree Protette e Biodiversità Legambiente, Mariagiulia Lucchetti, Ufficio Scientifico Legambiente Marche, Cora Fattori, Assessore Ambiente Comune di Fano e Alessia Merlo, Responsabile CONOU Coordinamento Area Nord-Est.
Il dettaglio dei dati sul monitoraggio delle coste nelle Marche. Anche per questa edizione 2023 di Goletta Verde gli esiti delle analisi sulle acque restituiscono la triste situazione in cui versano le foci di fiumi e canali. Fortemente inquinata è risultata la foce del torrente Arzilla, a Fano (PU), che insiste su un’area definita balneabile ma, a seguito di diversi problemi riscontrati, è stata interdetta al pubblico. Stesso giudizio, fortemente inquinato, anche per i punti presso la foce del fiume Esino, in località Rocca Priora a Falconara Marittima in provincia di Ancona, e la foce del Musone, al confine tra Porto Recanati e Numana, nella provincia di Macerata entrambi fuori dai limiti dal 2021. In particolare, il fiume Musone è una vecchia conoscenza per Goletta Verde: la foce di questo fiume è osservata speciale visto che risulta inquinata da diversi anni e la qualità dell’acqua è giudicata “scarsa” nell’area a Nord dalle autorità competenti. L’elenco delle foci dei fiumi con la qualità dell’acqua oltre i limiti di legge non finisce qui perché anche i campioni prelevati alla foce del Tronto, nella Riserva Naturale Regionale Sentina di San Benedetto del Tronto (AP) sono risultati fortemente inquinati. “Inquinato” è risultato il punto campionato il punto alla foce del fiume Tenna, a Porto Sant'Elpidio in provincia di Fermo: si tratta di una new entry nell’elenco di Goletta Verde, è stato un punto campionato su segnalazione dei circoli locali di Legambiente. L’unico punto a mare campionato e risultato fortemente inquinato è quello di fronte alla foce del torrente Valloscura tra i comuni di Porto San Giorgio e Fermo, conferma il giudizio di Fortemente inquinato che ha ricevuto negli ultimi due anni. Migliore è la situazione riguardo gli altri punti campionati a mare risultati entro i limiti consentiti dalla legge: 1) presso la Calata Caio Duilio al Porto di Pesaro, 2) presso la spiaggia 30 metri sud foce fiume Misa a Senigallia (AN), 3) la spiaggia presso la foce del fosso Asola, tra i comuni di Civitanova Marche e Potenza Picena in provincia di Macerata, 4) la foce dell’Ete Vivo a Marina Palmense, tra i comuni di Porto San Giorgio e Fermo, campionato la prima volta quest’anno. Esito positivo anche per gli ultimi due campioni, 5) quello in spiaggia fronte foce del torrente Tesino a Grottammare in provincia di Ascoli Piceno, e 6) a mare di fronte alla foce del torrente Albula a San Benedetto del Tronto.
I rilievi su cartellonistica e informazione ai bagnanti. Stessa istantanea delle scorse edizioni di Goletta Verde per quanto riguarda la cartellonistica e le informazioni ai bagnanti, obbligatoria per legge. È completamente assente la cartellonistica relativa all’informazione sulla qualità delle acque, nessun cartello è stato rilevato nei punti visitati dai tecnici della Goletta Verde.
“Il nostro intento con il passaggio di Goletta Verde è quello di aumentare la sensibilità, da una parte, sul tema della depurazione e della corretta informazione ai cittadini, dall’altra – afferma Marco Ciarulli, presidente Legambiente Marche - Storicamente, nelle Marche la catena dei controlli delle autorità preposte funziona bene ma, in caso di interdizione alla balneazione, manca il tassello finale e fondamentale: la corretta e giusta informazione ai bagnanti. In questi casi è palesemente insufficiente apporre un solo cartello per vaste aree di spiagge. ai fini di una corretta informazione, è la cartellonistica sulle spiagge che segnala l’interdizione alla balneazione. Come accade per Civitanova Marche, dove alla Foce del Fiume Chienti, oltre a non essere un tratto balneabile, ci sono problemi di inquinamento storico, anche recentemente registrati con presenza di contaminanti particolarmente pericolosi, come il mercurio, che sono segnalati con una cartellonistica che non rende merito all’effettiva pericolosità per il bagnante. Questa carenza di informazioni è un peccato perché in realtà danneggia tutto il settore turistico, segnalare chiaramente un punto non balneabile, informare puntualmente e correttamente i cittadini, permette non solo di tutelare la loro salute, ma permette anche di evidenziare come il resto della costa sia pulita e balneabile”.
“Come ogni anno con Goletta Verde, storica campagna di Legambiente, monitoriamo lo stato di salute delle acque delle coste italiane – dichiara Stefano Raimondi, portavoce di Goletta Verde. Vogliamo precisare che il lavoro di prelievo e campionamento delle volontarie e dei volontari di Legambiente, e le successive analisi affidate a laboratori specializzati, non si vogliono sostituire a quelli delle autorità competenti. In questa 37esima edizione di Goletta Verde nelle Marche abbiamo effettuato due tappe, a conferma dell’importanza di questo territorio che ha tra gli asset principali quello del turismo. Luci ed ombre per la qualità delle acque delle coste marchigiane: da un lato, i punti campionati a mare sono quasi tutti, tranne uno, risultati entro i limiti di legge, mentre 5 su 6 dei punti campionati alle foci dei fiumi sono risultati tutti oltre i limiti di legge. Questione annosa quella delle foci dei fiumi nelle Marche, alcuni punti risultati inquinati da diversi anni come il fiume Musone. Un mare pulito è la base per questo fondamentale comparto economico delle Marche, ed allora come diversi anni a questa parte invochiamo una maggiore cura e manutenzione per gli impianti di depurazione per far sì che le rilevazioni sulla qualità delle acque resti entro i limiti di legge”.
Focus Depurazione 2023
Secondo il Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po (III ciclo di pianificazione, 2021-2027), gli scarichi urbani rappresentano una pressione puntuale significativa per il 21%, mentre gli sfioratori di piena lo sono per il 18%, dei corpi idrici superficiali (fluviali, lacustri, di transizione e delle acque marino-costiere). Una tipologia di pressione che, da sola o assieme ad altre più o meno impattanti, impedisce a questi corpi idrici di raggiungere un buono stato, come richiesto dalla Direttiva Quadro Acque (2000/60). Secondo gli ultimi aggiornamenti presenti sul sito del Commissario Unico Depurazione nelle Marche sono 20 gli agglomerati, su cui insistono quasi 385 mila abitanti equivalenti, in cui si stanno svolgendo lavori per uscire dall’infrazione sulla depurazione, per un importo complessivo di oltre 45 milioni di euro. Questi lavori porteranno a risolvere parte delle situazioni che avevano portato ad avere 39 agglomerati nelle Marche (dati aggiornati a maggio 2020), in infrazione comunitaria.
Giunta alle 37esima edizione, Goletta Verde monitora lo stato di salute delle acque marine e delle coste. La campagna pone l’attenzione su diverse tematiche estremamente attuali come la depurazione, la lotta alla crisi climatica, la lotta alle illegalità e la salvaguardia della biodiversità. L’eolico off-shore è ancora una volta protagonista di alcune tappe per porre l’attenzione sulle energie rinnovabili e la transizione energetica, perché senza l’energia prodotta dal vento sarà impossibile raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030. L’eolico è fondamentale per lotta contro l’emergenza climatica, la riduzione dei costi in bolletta per famiglie e imprese e la creazione di nuovi posti di lavoro.
La campagna itinerante è realizzata con le partnership principali di ANEV, CONOU, Novamont e Renexia e la media partnership de La Nuova Ecologia.
L’impegno di CONOU
Il CONOU, Consorzio Nazionale Oli Usati, sostiene da anni la campagna estiva di Legambiente, nella convinzione che sia assolutamente necessario agire collettivamente per la tutela dell'ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni. Il Consorzio è parte attiva in questo scenario: con la sua attività di raccolta e rigenerazione degli oli minerali usati è un esempio di eccellenza di economia circolare, non solo in Italia, ma addirittura in Europa. Raccogliendo l’olio lubrificante usato alla fine del suo ciclo di vita nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli, il CONOU fa in modo che questo rifiuto - altamente pericoloso se non gestito correttamente - si trasformi in una preziosa risorsa. Oltre il 98% dell’olio raccolto dal Consorzio viene infatti rigenerato e trasformato in nuova materia prima riutilizzabile, con benefici per l’ambiente e la salute grazie alla riduzione dell’utilizzo di risorse naturali e delle emissioni di gas serra e di altri inquinanti.
Lo scorso anno nelle Marche il CONOU ha recuperato 5.956 tonnellate di olio usato.
“La salvezza del Pianeta dalla Crisi Climatica e dal prelievo e dispersione di risorse passa attraverso la transizione energetica e l’Economia Circolare. Il CONOU dal 1984 fa la sua parte di eccellenza in Europa nel settore, sia raccogliendo l’olio usato e rigenerandolo totalmente sia informando e comunicando affinché cittadini di oggi e di domani concorrano attivamente a questo processo. Immaginate come sarebbero queste coste e questo mare oggi se in quasi 40 anni avessimo lasciato che quasi 7 milioni di tonnellate invece che raccolte fossero state disperse a terra, nei mari e nei laghi.” spiega Alessia Merlo, Responsabile CONOU Coordinamento Area Nord-Est. “La Goletta, con gli straordinari volontari di Legambiente, ci ammonisce e ci indica la strada che tutti dobbiamo percorrere”.
Il monitoraggio scientifico
I prelievi di Goletta Verde vengono eseguiti da tecnici, volontari e volontarie di Legambiente. L'ufficio scientifico dell'associazione si è occupato della loro formazione e del loro coordinamento, individuando i laboratori sul territorio. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli). Il numero dei campionamenti effettuati viene definito in proporzione ai Km di costa di ogni regione.
LEGENDA Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:
INQUINATO = Enterococchi intestinali > 200 UFC/100 ml e/o Escherichia coli > 500 UFC/100ml.
FORTEMENTE INQUINATO = Enterococchi intestinali > 400 UFC/100 ml e/o Escherichia coli > 1000 UFC/100ml.