SAN SEVERINO MARCHE – Il cardinale che dialoga con il Papa, il prete che ha fatto crescere prima la diocesi di Ancona e poi da Roma continua ad aiutare il cammino di fede di tanti, è stato insignito del premio Giovanni Paolo II. Tra l’altro, insieme con lui, anche un altro marchigiano: il segretario generale dell'Anci Marche e coordinatore nazionale dei direttori e segretari delle Anci regionali italiane Marcello Bedeschi.
Il premio è stato pensato da Aglaia di Scafati, l’associazione socioculturale che riconosce l'operato di personaggi del mondo della Chiesa, delle istituzioni, della politica, della cultura, delle professioni, dell'arte, che si sono distinti per aver tutelato e promosso la sacralità della vita in armonia con i principi cristiani della Chiesa cattolica.
Prima di Menichelli, anche i due papi, Benedetto XVI e Francesco, ma anche tanti, volontari, operatori sanitari, sacerdoti, missionari, imprenditori e rappresentanti istituzionali. Le motivazioni del premio a Menichelli fanno riferimento al suo “amore per la vita e la famiglia e il suo impegno per cercare di risolvere il problema dei matrimoni falliti e ridare la pace alle persone che hanno sperimentato un fallimento e una famiglia disgregata, oltre all'attenzione per le persone più fragili”.
Nella sua omelia, perché la premiazione è stata preceduta dalla messa, Menichelli ha ricordato che Wojtyla “aveva a cuore la difesa della vita e la centralità della famiglia nella società e nella Chiesa. La vita è intoccabile ed è importante oggi annunciarlo, in un momento in cui ognuno pensa di farne ciò che vuole. Dobbiamo difendere la duplice sacralità della vita e della famiglia ed educare i giovani” (foto Famiglia Cristiana).