ANCONA - Nelle Marche una persona su cinque è a rischio di povertà o di esclusione sociale e rispetto a prima della pandemia è aumentata la percentuale delle persone che vivono in condizione di grave deprivazione e quelle a bassa intensità lavorativa. E con l'aumento dei prezzi l'analisi di Coldiretti su dati Istat dopo la pubblicazione dell'indagine sulle "Condizioni di vita e reddito delle famiglie" rischia di peggiorare rispetto ai circa 60mila indigenti marchigiani indicati dai dati Fead. "Tra pandemia, guerra, inflazione e aumento delle materie prime la crisi ha morso soprattutto – spiegano da Coldiretti Marche - coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività colpite dalle misure contro la pandemia e dalla crisi energetica. Contro la povertà è cresciuta anche la solidarietà che si è estesa dalle organizzazioni di volontariato alle imprese e ai singoli cittadini a partire dall'esperienza della Spesa sospesa di Campagna Amica grazie alla quale, nelle sole Marche, sono stati raccolti oltre 20mila chili di generi alimentari tra frutta, verdura, formaggi, salumi, pasta, conserve di pomodoro, farina, vino e olio 100% italiani, di alta qualità e a chilometri zero, donati ai più bisognosi, alle famiglie in condizioni di difficoltà indicate dai servizi sociali dei comuni o dall'associazionismo. Una responsabilità sociale che gli agricoltori hanno tradotto anche politica di contenimento dei prezzi al consumo. Mentre le stime indicano un 11,5% di rincari sui generi alimentari, nei mercati di Campagna Amica i costi dei prodotti dal campo alla tavola restano sostanzialmente inalterati grazie alla filiera corta. Secondo un'analisi di Coldiretti si sono registrati aumenti sul prezzo del latte uht (+24,5%), farina (+24,2%) e pasta (+21,6%) proprio nel momento in cui nelle campagne si registrano speculazioni sul prezzo del grano con forti e ingiustificati cali dei compensi riconosciuti agli agricoltori. Crescono anche del 18,4% e del 18,2% lo zucchero e i gelati, con la verdura fresca a chiudere la top ten degli aumenti a +16,7%.