FERMO – Quattro nuovi centri di ricerca per il centro Italia colpito dal sisma. Un investimento totale di 62 milioni di euro. Il progetto entra nel vivo dopo l'approvazione del finanziamento dal Piano nazionale complementare sisma, nell'ambito delle linee della Macromisura B dedicate al rilancio del territorio.
I quattro nuovi poli sono abbinati ad altrettante università. Per le Marche è stata scelta quella di camerino. Ognuna ha individuato in sinergia i percorsi da intraprendere, per apportare nei prossimi anni un contributo significativo in settori chiave collegati sia al complesso processo di ricostruzione, sia a linee di sviluppo sostenibili per l'area dell'Appennino centrale.
Si tratta delle Università di Camerino, Teramo, Perugia e della Tuscia. La sottoscrizione delle convenzioni consente l'avvio degli investimenti che andranno a implementare i Centri di ricerca, attraverso la promozione dei programmi di attività e l'acquisto di strumenti e tecnologie necessari alle funzioni dei centri. I centri di ricerca sono localizzati uno per ciascuna regione. In Abruzzo, a Teramo, nascerà il Centro Europeo Agri-BioServ, dedicato all'innovazione del settore imprenditoriale dell'agroalimentare e alla riqualificazione del settore sanitario e biomedicale. Nel Lazio, a Rieti, si realizzerà il Centro di ricerca sull'economia circolare e sulla salute.
Nelle Marche, a Camerino, sorgerà il Centro internazionale per la ricerca sulle scienze e tecniche della ricostruzione fisica, economica e sociale. Infine, in Umbria, a Spoleto, sarà realizzato il Centro di ricerca e trasferimento tecnologico per la digitalizzazione, conservazione, valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale e ambientale.