di Raffaele Vitali
PORTO SAN GIORGIO – Andrea Agostini si mostra sereno e la scelta di parlare dalla spiaggia di fronte al Cobà ne è l’immagine. Come responsabile comunale di Fratelli d’Italia è rimasto già a lungo in silenzio: “Ero fuori, quando il sindaco ha deciso di ‘sollevare’ Salvatelli. La prima cosa che dico è ‘sono vicino a Lauro’. Fare la tessera e ritrovarsi fuori dalla Giunta con una motivazione legata alla mancata condivisione mi stupisce. A questo aggiungo la mia preoccupazione per la città”.
E siccome è davvero preoccupato, annuncia la prima mossa. “Chiederò al sindaco ogni quindici giorni una riunione con Fratelli d’Italia, con i suoi componenti in Giunta e consiglio, oltre che con me. È ora che la politica torni protagonista”. Poi se il sindaco dirà di sì è un’altra storia. “Ma sarebbe grave il contrario” chiosa Agostini. Che poi passa ad analizzare quanto successo fino al siluramento dell’ex vicesindaco Lauro Salvatelli.
“Dalla vittoria di Vesprini siamo rimasti in silenzio. Ma ora sono preoccupato. L’amministrazione Brignocchi è finita quando mandò a casa il vicesindaco. La mia quando ho mandato a casa il mio vice, Del Vecchio. E ora Vesprini. Il sindaco ha scritto nel decreto che gli ha tolto le deleghe perché non ha condiviso. Ma che significa, voleva decidere se prendere e o no la tessera? Mica lo avrebbe impedito, sempre se c’è ancora libertà di pensiero. E poi mi stupisce che si punti su Fratelli d’Italia, che è il primo partito a ogni livello”.
In città l’avvocato sente aria di incomprensione. “Forse ha fatto ombra? Non so se è vero, io parto dagli atti. Ma ci sono due episodi documentati che mi fanno riflettere. La prima è la chiusura della lottizzazione Colli, davanti al notaio. Il sindaco gli chiede la foto, lui la manda e il sindaco la pubblica tagliandolo dall’immagine e dalla foto. E poi ci sono le due giunte in cui non è stato convocato”.
Tanti indizi che fanno pensare a motivazioni diverse. Il problema è quindi fratelli d’Italia? “La città ha percepito la profonda mancanza di coerenza di questo sindaco. Fare fuori un vice che lavora, pure bene, per una motivazione risibile. È evidente la sua mancanza di coerenza, la ricorda oggi anche Loira sul Carlino” è l’affondo dell’ex primo cittadino che è preoccupato anche da un altro spetto: “Non credo esista un comune di 15milaa abitanti che ha tutto il potere di Vesprini, dai lavori pubblici all’urbanistica passando per le Partecipate. Impossibile gestire, quindi si viene gestiti”.
Nonostante ciò, vuole restare collaborativo. Incontro quindicinale a parte, ha però un’altra richiesta: “Non è pensabile che Fratelli d’Italia passi da vicesindaco a polizia municipale e politiche giovanili. Quindi almeno chiediamo la Cultura, essendo Tombolini un professore. Poi vedremo un aumento del peso del ruolo dei consiglieri”.
Fratelli d’Italia quindi non si muove dalla maggioranza: “Non siamo degli incendiari. Governiamo Italia e regione perché vogliamo che le cose funzionino. Abbiamo un ruolo di responsabilità. Non si risponde con chissà quale azione, ma aiutando i giovani in amministrazione a fare la loro politica. Ma sia chiaro, da ora torniamo a fare politica anche per evitare errori grossolani come quello del direttore della Sangiorgio Distribuzione”.