PORTO SAN GIORGIO – Rosso di Sera, buon vino si spera a Porto San Giorgio. Una due giorni dedicata al nettare prodotto dalle vigne marchigiane, su cui l’amministrazione crede fortemente, tanto che per la presentazione, al fianco del sindaco Vesprini e dell’assessore al Turismo Giampiero Marcattili, ci sono assessori e consiglieri comunali.
“Dietro l’organizzazione c’è l’associazione Luce e Sentierieri di Giacomo De Angelis e Laura Gioventù. Con loro abbiamo condiviso la scelta di Villa Bonaparte, una location perfetta per accompagnare le cantine nella loro promozione e condivisione dei prodotti. Sacrifici e impegno sono serviti per la seconda edizione. Quest’anno abbiamo scelto di aprire il Natale proprio con questa manifestazione che sarà accompagnata il 3 dicembre anche dall’accensione delle luci di Natale in città”.
La prima edizione ha dato buoni risultati, quest’anno il programma cresce. E dovrà farlo ancora di più, come ricorda a tutti Gianni Lamponi, titolare della Top Catering e gestore di Villa Bonaparte. Un luogo unico nelle Marche, maestosa residenza napoleonica costruita agli inizi del XIX secolo dall’architetto Ireneo Aleandri. La villa fu commissionata da Girolamo Bonaparte, fratello di Napoleone e Re di Westfalia in esilio, che soggiornò a Porto San Giorgio tra il 1829 ed il 1832.
“Sogno che da qui a cinque anni il festival diventi almeno un riferimento regionale. Una location come questa non esiste, è l’unica reggia delle Marche, si avvicina a quella del Merano Wine Festival con cui da vent’anni collaboro. Possiamo crescere, coinvolgiamo associazione cuochi, l’Alberghiero, l’Ais: insieme possiamo aumentare gli showcooking, in cui coinvolgere anche i nostri chef stellati” riprende Lamponi.
“Noi vogliamo crescere, ogni anno, insieme con la città” sottolinea la Gioventù. “Parliamo del festival dei migliori vini rossi delle Marche. Dove il vino diventa magia” aggiunge De Angelis che ha il supporto anche del consiglio della regione Marche. “Investiamo in immagine, vogliamo portare le Marche fuori regione”.
E questo piace a Marco Marinangeli, il consigliere regionale sangiorgese: “Un anno fa era una scommessa, oggi vediamo qualità e organizzazione. Un’operazione che segue le politiche regionali, che da anni potenziano l’enoturismo e favoriscono la crescita dei produttori. Porto San Giorgio è una città di turismo, queste azioni lo capiscono”.
Partecipano 35 cantine, dal nord al sud delle Marche: percorsi di assaggio tra le sale della villa ottocentesca. “Grandi e piccole aziende. Parliamo di una vetrina unica per farsi raccontare i vini rossi e osati dagli stessi produttori”. Non solo degustazioni, ci saranno momenti formativi e culturali, con cooking class, lezione spettacolo e visite in villa, queste gratuite. “Noi faremo di più e così mi aspetto un passo avanti anche dai produttori: vorrei 70 cantine già nel 2024” stimola Lamponi.
Il ricco programma parte alle 9.30 del 2 dicembre con un corso in marketing e comunicazione digitale pensato per le cantine. Ma il festival, per il pubblico, inaugura alle 15 con la visita guidata affidata a Marco Rotunno e l’inizio delle degustazioni con l’evento ’50 sfumature di rosso’ con Amadei, volto e voce di Rai 2. Gran finale con la lezione di Catà prima della cena con sommelier e chef di Top Catering.
Domenica, cartello sempre molto ricco. Si riparte alle 15 con le degustazioni, poi la cooking class sui cioccolatini di frustingu con la chef Rosaria Morganti con Marche Full Experience. Alessia Brugnoni Tomassini è l’artefice: “Mi occupo di turismo e credo molto nei tour esperienziali. Lavorando con stranieri, ho colto il valore delle cooking class affidate a una chef che sa valorizzare la tradizione, rendendola attuale. A fine esperienza il cioccolatino sarà abbinato al vino cotto o a un passito”. Alle 18, invece, ecco la time machine della cantina Moroder che permetterà di testare il Dorico degli anni 2000.
Partner è anche Lia lab, un contenitore educativo che si occupa di corsi di formazione per persone svantaggiate, dagli autistici alle ragazze vittime di violenza, per reinserirli nel mondo del lavoro. “In questa occasione diamo un’opportunità di inserimento nella vita sociale, supportando l’aperitivo”.
Vino è a tutti gli effetti anche cultura e sociale: “Non è scontata la valorizzazione di realtà che si impegnano nel sociale. Diversi ragazzi problematici lavoreranno in villa per vivere appiano l’esperienza. Turismo sì, ma anche impegno”.
Se il tempo lo permetterà, il collezionista Roberto Ilari esporrà una serie di Ducati. In chiusura, l’ulteriore spunto di Lamponi: “In prospettiva, per i prossimi tre anni metto a disposizione la villa, inserirei anche i bianchi e le bollicine. In questa villa si può fare tutto e diventare il riferimento unico delle Marche”.
Sfide su sfide, quelle che piacciono a Vesprini: “Per migliorare bisogna lavorare tutti. Il problema è che spesso sul territorio non si collabora. Per fare questa edizione, abbiamo fatti salti mortali. Ben vengano i consigli, ma ognuno collabori e faccia il suo. Così già dal prossimo anno possiamo aumentare il livello. E concordo con Lamponi, dobbiamo valorizzare al meglio i nostri chef stellati”.
r.vit.