PORTO SAN GIORGIO – “La sicurezza è una cosa seria e non si fa a colpi di testa con interventi estemporanei”. Emanuele Morese, leader di Fratelli d’Italia a Porto San Giorgio, è duro. La scelta dell’amministrazione Loira di destinare 30mila euro di soldi pubblici per dei vigilantes addetti al controllo del lungomare non convince. E non tanto per il fine, ma per l’assenza di strategia dietro il progetto. Frutto questo “di una maggioranza spaccata che – ribadisce Morese - pretende di decidere sui temi fondamentali e opere centrali della città senza alcuna discussione, sia con la città sia tra di loro”.
Per il segretario di Fdi, probabile protagonista alle elezioni di maggio, Loira poteva spendere meglio i 30mila euro ricevuti per contrastare il rischio contagio Covid. “Un’assegnazione diretta e senza bando pensata dal Pd che di fatto trasforma l’informazione in vigilanza privata. Che si per sé non sarebbe scandalosa. Ma perché solo il lungomare? Abbiamo assistito a fenomeni di assembramento e disordini pubblici anche e soprattutto in altri luoghi della città come Piazza Bambinopoli, Piazza Mentana, Piazza Gaslini, Viale Buozzi, Piazza Matteotti e potrei continuare” ribadisce Morese.
“Gli investimenti vanno fatti in modo scrupoloso e pianificato. Tempo fa avevo presentato un pacchetto sicurezza scritto a quattro mani con l’ormai ex assessore Vesprini che, neanche a dirlo è stato cestinato con la solita arroganza dal PD”.
Quella della sicurezza per Morese è solo uno dei temi che dal suo punto di vista dimostrano l’inconsistenza della maggioranza: “Nel tentativo estremo di raggranellare qualche voto, l’assessore Di Virgilio si è lanciato nella crociata di regalare una pista ciclabile ai sangiorgesi. Poi dalla pista si è passati alla corsia ed adesso sembra essere un problema anche quella. Siamo partiti dai progetti faraonici e siamo arrivati alle pennellate sui marciapiedi. Ci vogliono coraggio e idee che il Comune non ha avuto, iniziando da via Petrarca dove c’era posto per una ciclabile”.
Di fronte a questo quadro, Fratelli d’Italia si attende un ‘no’ in consiglio da parte dei “dei dissidenti in maggioranza, e mi riferisco a Bisonni, Ciabattoni, Catalini e Lanciotti: avranno il coraggio di dire stop? Le elezioni sono alle porte e i sangiorgesi non dimenticheranno”.