di Raffaele Vitali
PORTO SAN GIORGIO - Sventola la bandiera verde sul comune di Porto San Giorgio. il prossimo anno tornerà il blu, ma intanto l’amministrazione Loira conferma il vessillo ed è l’unico comune della provincia di Fermo. Non è un orpello, perché il quel drappo c’è una precisa scelta politica: fare della città un luogo adatto ai bambini.
In totale sono 145 le località italiane, più otto estere, promesse dal team diretto dal pediatra Italo Farnetani che da 15 anni monitora e valuta le città di mare. La Calabria ne ha issate 19, primeggiando fra le regioni d'Italia, ma con una differenza di una sola unità rispetto alla Sicilia, con cui da anni è un testa a testa costante per essere a regina delle “spiagge a misura di bambino” così ricercate dalle famiglie.
A sceglierle sono stati 2.860 pediatri italiani e stranieri che hanno collaborato a titolo gratuito allo studio iniziato nel 2008. In Italia dopo la Calabria che ne ha 19 e la Sicilia 18, figura la Sardegna con le sue 16 bandiere verdi. Al quarto posto ex-aequo Marche e Puglia con 13. "Se si considera la percentuale delle bandiere verdi ottenute dalle singole province all'interno di ogni regione - analizza Farnetani - risulta che la provincia di Venezia fa il pieno di vessilli perché è l'unica del Veneto ad averli ottenuti, mentre in Campania il 90% sventolano in provincia di Salerno.
Romagna, Marche, recordman è San Benedetto che ha preso la prima bandiera nel 2008, e Abruzzo sono le tre regioni con la più alta densità di vessilli assegnati dai pediatri, "pertanto dai Lidi Ravennati a Vasto si ha la 'Riviera dei bambini'", prosegue.
Nelle Marche i comuni amici dei bambini sono Civitanova Marche; Cupra Marittima; Fano - Nord - Sassonia - Torrette/Marotta; Gabicce mare; Grottammare; Mondolfo - Marotta; Numana - Alta - Bassa Marcelli Nord; Pesaro; Porto Recanati; Porto San Giorgio; San Benedetto del Tronto; Senigallia; Sirolo.
“In 15 anni questa 'guida' alle spiagge adatte ai piccoli bagnanti ha fatto cambiare il modo di vivere il mare ai baby-italiani. Le località ora cercano il turismo familiare. E se prima bimbi 'in ferie' andavano a letto presto, ora vengono proposti servizi di animazione, divertimento, ed è stato sdoganato il dopocena dei piccoli. In spiaggia massima libertà nelle località 'amiche' e attenzione per le esigenze delle famiglie. Con una certezza: quando stanno bene i genitori, stanno bene anche i bambini" spiega all'Adnkronos Salute il pediatra Italo Farnetani.
Ma non si accontenta e lancia una sfida ai sindaci insigniti: “Vorremmo che si spendessero per servizi di telemedicina che può facilitare la disponibilità di un'assistenza pediatrica diffusa. Il bambino non è un piccolo uomo, ma un essere a se stante e ha bisogno del suo medico, che è il pediatra. La tecnologia può diventare un'alleata per vacanze sempre più sicure, facilitando consulenze pediatriche anche laddove c'è carenza di camici bianchi dei bimbi. E in futuro anche la robotica potrà dare il suo contributo". Per il Fermano, da anni in difficoltà coni pediatri sarebbe una svolta.
“Non c'è stata una località con bandiera verde che non abbia investito. Sono fioriti da agevolazioni negli hotel a pulmini per facilitare gli spostamenti delle famiglie, dai giochi attrezzati in spiaggia ai menu per i piccoli. E ancora, negli anni sono cresciuti i servizi sanitari come le guardie pediatriche, le piste ciclabili e tanto altro. Sono anche orgoglioso del fatto che in 15 anni non si sia mai dovuta togliere una bandiera verde. Le località hanno sempre mantenuto le promesse e le qualità di mete estive per bimbi. A testimonianza della serietà con cui si fanno verifiche e selezioni. Qui non ci sono autocandidature, sono i pediatri a proporre e scegliere le spiagge adatte. È un parere medico a tutti gli effetti. Tra l’altro - conclude il fondatore - il Comitato scientifico ha lavorato pagandosi di persona gli spostamenti per verifiche e sopralluoghi".