PORTO SAN GIORGIO - “Più facile criticare e lamentarsi che assumersi la responsabilità del cambiamento”. Nicola Loira, sindaco di Porto San Giorgio per altri 12 giorni, non usa mezzi termini per ‘chiudere’ la questione corsia ciclabile.
I social sangiorgesi sono una realtà strana e spesso finiscono per indirizzare se non le scelte amministrative, di certo una parte della politica. Merito di ‘soffiate’ di ben informati quando si tratta di delibere ed eventi e di critiche pesanti quando qualcosa non piace. Così, da mesi, accade in merito al nuovo lungomare.
“Si parla tanto della legalità della ciclabile. Per rispondere cito il decreto del ministero dei Lavori pubblici del 30 novembre 1999: ‘pista ciclabile su corsia riservata ricavata dalla carreggiata stradale, a doppio senso di marcia posto su di un solo lato della carreggiata stradale’. In questo caso è il lato est, al fine di mantenere il più alto livello di sicurezza possibile sia per il traffico ciclabile che per quello veicolare” aggiunge Loira che il progetto l’ha condiviso e lo sta seguendo insieme con l’assessore Andrea Di Virgilio.
Questo l’spetto tecnico, poi c’è quello politico: “Noi abbiamo preso questa decisione per mettere in sicurezza il lungomare individuando spazi precisi dedicati alle automobili e alle biciclette, così trasformando la strada da scorrimento veloce a turistica. La sicurezza della carreggiata di percorrenza a senso unico nord sud sarà garantita dal limite di 30 km/h, reso effettivo anche dalla presenza degli attraversamenti pedonali rialzati.
Le biciclette avranno una corsia bidirezionale loro riservata che insiste nel lato est del lungomare” proseguono gli amministratori. Finalmente “non si assisterà più alla promiscuità tra pedoni e ciclisti sul marciapiede, cosi come le biciclette, transitando sul lato est, non si troveranno più a percorrere il lungomare in prossimità delle tante vie che si immettono sullo stesso”.
L’ultima stoccata è per la minoranza e i critici: “Purtroppo i cittadini stanno ascoltando in queste una pura e pericolosa mistificazione della realtà. Per noi la priorità è la mobilità dolce, elemento irrinunciabile per una cittadina che fa dell’accoglienza e della qualità della vita la propria vocazione principale. Purtroppo c’è chi immagina il lungomare come strada di scorrimento al pari delle altre”.
