di Raffaele Vitali
FERMO – “Non bastano i numeri, le statistiche, i cittadini vogliono vederci. Questo chiedo a chi verrà dopo di me: stare sul territorio”. La questora di Fermo, Rosa Romano, da domani sarà una poliziotta in pensione dopo 36 anni e sei mesi di attività.
Al suo posto arriva Luigi di Clemente, attuale vicario a Genova. Molisano, 59 anni, è stato anche il responsabile della sicurezza di Expo e ha avuto un’esperienza ad Ancona. "In questo territorio non c'è una presenza di criminalità maffiosa, organizzata. Ma quel tipo di criminalità passa, per questo bisogna esere vigili e presenti" ribadisce la questora.
A Fermo Rosa Romano ha guidato la Polizia di Stato per quasi tre anni. “Poche risorse umane, ottimi risultati” ribadisce più volte durante il suo discorso di saluto in una gremita sala della questura. Ad ascoltarla sono arrivati tantissimi sindaci dai monti alla costa, il prefetto di Fermo, Michele Rocchegiani, i vertici delle altre forze dell’ordine, “con cui spesso mi sono sentita parte di un solo corpo” ha ribadito, l’arcivescovo Rocco Pennacchio, “che ha passato il pranzo di Natale con noi per farci sentire ancora più vicini”, e tantissimi agenti.
È emozionata, ma la voce non tradisce tremoli, sempre questore è. “Quando iniziamo il percorso in polizia, il sogno di ognuno è diventare questore. Rosa romano ce l’ha fatta. Perché non si è mai tirata indietro, perché in cinta di otto mesi partecipava ai blitz, perché non conosce giorni liberi, i suoi uomini li coordina e li ascolta sempre” ha sottolineato nel suo intervento il marito, che è a sua volta questore a Pescara.
Al suo fianco ha voluto la famiglia, è un giorno speciale, per molti versi difficile. “Lascio chi mi ha accompagnato per 36 anni. Da domani mi dedicherò a fare volontariato per la mia famiglia che ha sopportato tanti sacrifici, in primis i miei figli che son cresciuti avendo due genitori che almeno 12 ore al giorno le passavano fuori casa” prosegue.
Sono tanti i ringraziamenti, ma anche i messaggi che lascia: “Mancano alcuni funzionari a questa questura, a livello di agenti abbiamo recuperato molto. Mi auguro che arrivino, ce ne è bisogno. Il prossimo questore di certo trova una squadra di alto livello, dall’agente più giovane all’anziano”.
A Fermo è entrata in servizio il rimo settembre del 2020: “Mi sono trovata a combattere contro un nemico invisibile che ci privò anche dei rapporti umani. Come Polizia abbiamo dovuto pensare come sempre alla sicurezza, al controllo del territorio unendo una necessaria capacitò di ascolto del cittadino che era in grande difficoltà. In questi anni ho conosciuto un territorio bellissimo, in cui sono certa che tornerò da turista”.
Un territorio per certi versi anomalo: “Tanti miei colleghi di altre province e regioni mi dicono che per parlare con il questore usano la pec, in questa provincia noi abbiamo trovato lei che invece del rapporto umano ha fatto la sua forza. È una persona empatica e questo è stato un valore aggiunto” ricorda Paolo Calcinaro, sindaco di Fermo.
Empatia, parlando della questora, è il termine più usato dal prefetto, dal presidente della provincia e dall’arcivescovo. “Doti umane importanti, che vanno oltre quelle professionali che sono evidenti a tutti. Del resto – conclude Pennacchio – è una donna. Ha portato quel genio, quell’intuito che la figura femminile ha in più”.
Le foto di rito, prima del brindisi, chiudono l’esperienza fermana della pugliese, “ma ormai mi sento fermana”, che dopo anni in giro per l’Italia potrà fermarsi e godersi il tempo. “L’ho conosciuta 36 anni fa, al corso di ingresso. Una persona speciale, che prendeva le questioni di petto, mettendosi sempre davanti ai suoi uomini per tutelarli” la chiosa di Rocchegiani che è già pronto ad accogliere Di Clemente.
