FERMO – Come sta Fermo? Il capogruppo della lista di maggioranza ‘La città che vogliamo’, “una lista di centrosinistra”, partendo dall’approvazione del bilancio di previsione analizza i quattro anni del sindaco Paolo Calcinaro bis.
“Si muove su tre linee chiare: cultura, turismo e ri-progettazione dei quartieri Campiglione-Molini”. E questo piace a Febi: “Partendo dal lavoro dell’attuale presidente del consiglio Trasatti su musei, teatro, turismo, i due assessorati si sono confermati. La città è ambita meta turistica e i musei raccolgono record. Dunque, centro città con ‘tante luci e poche ombre’ dovute soprattutto alla crisi del commercio e allo spopolamento che sta colpendo tutti i centri storici italiani ed europei”. Nessuna critica quindi alla gestione Torresi del commercio anche se un consiglio ce l’hanno: “La piazza, con le partecipi attività di ristorazione, crediamo possa continuare a brillare selezionando solo eventi di alto livello. E si devono coinvolgere le eccellenze del territorio per rilanciare i negozi”. Basta quindi con le sagre e i mercatini. “Ora speriamo che i nuovi impianti di risalita permetteranno di eliminare l’accesso alle auto sotto gli alberi secolari del parco del Girfalco”.
Visione è quella che chiedono, solo in parte vedono, sui quartieri. Inevitabile partire dall’ex Conceria dove il consigliere della lista, Nicola Pascucci, è da sempre in prima linea: “L’ex Conceria, che diventerà anche la prima comunità energetica fermana, passa da luogo ‘dimenticato’ a luogo che unirà i due quartieri con un ponte ciclopedonale. Un nuovo traguardo dopo quello tra Marina Palmense e Porto San Giorgio”.
Promossi gli investimenti su Lido Tre Archi e il waterfront di Casabianca. “Ma serve di più: serve una nuova viabilità”. Ma per questo serve coraggio. E condivisione.
Qui arriva un messaggio chiaro sul futuro che di certo no può far star sereno Calcinaro, che vede un pezzo chiave della sua conferma scricchiolare: “Pnrr e fondi del terremoto hanno contribuito alla risoluzione di nodi enormi ma si aggiunga, un disegno di modifiche da apportare alla città più concertato in un’idea più globale del nostro territorio. Il progetto civico che ci ha contraddistinto in questi nove anni a fianco del sindaco Calcinaro, insieme a Trasatti, ha bisogno di un rilancio e una forte riprogettazione capace di mettere al primo posto idee, condivisione, visione di città prima di uomini e donne che saranno protagonisti”.
Che significa? Febi non entra nel merito delle scelte politiche, nessuna apertura all’attuale minoranza e neppure una chiusura alla destra che accompagna il sindaco, ma solo un “non c’è spazio per chi vorrà lasciare tutto immutato e trasformare questa esperienza in una ricollocazione del tutto personale. Questa è la prospettiva politica naturale che ci vedrà attenti e pronti nel valutare cosa fare insieme ai cittadini che ci sostengono e ci hanno votato”.
