di Raffaele Vitali
FERMO – Università Politecnica delle Marche e Fermo, un rapporto che si consolida e soprattutto cresce. Nei numeri, nella qualità, nelle opportunità. Lo dicono i dati. “Uno dei compiti del presidente del corso di laurea, nel mio caso ingegneria Gestionale, è studiarli e coglierne anche le criticità, per trovare le migliori strategie per migliorare la situazione. E lo facciamo dialogando con i colleghi” sottolinea il professor Archimede Forcellese, ingegnere e docente.
Prof Forcellese, come si monitora la qualità di Ingegneria Gestionale a Fermo?
“Gli studenti devono compilare dei questionari prima di fare l’esame, valutando la docenza. Poi dopo l’esame, per riflettere anche sul modo di svolgimento, e infine giudicano la struttura, dal wi-fi all’assistenza. E lo fanno per ogni insegnamento. Raccogliamo i dati e una volta l’anno li discutiamo”
Criticità?
“Poche, lo confesso. Lo dimostra anche il Censis con le sue valutazioni che posizionano i corsi di laurea in Ingegneria Industriale e dell’Informazione, di cui fa parte Gestionale, al secondo posto in Italia tra i politecnici di Torino e Milano. E così da anni, un motivo di soddisfazione anche per gli studenti”.
Buoni risultati, siete attrattivi?
“Dobbiamo spiegarlo ancora meglio agli alunni delle Superiori: Ci impegniamo nell’Orientamento, ma è evidente che non basta. Più del 30% degli studenti marchigiani sceglie facoltà fuori regione, gli ingegneri vanno a Torino, Milano, Bologna soprattutto. Capisco la scelta per motivi di vita, ma non è necessaria se è per la qualità di studio. Si può quindi fare meglio”.
Guardando i numeri, come vanno le immatricolazioni a Fermo?
“Sono il decano per continuità di insegnamento a Fermo. Il mio primo insegnamento è stato a Fermo e non l’ho lasciato mai. Dal 2010 a oggi, con le iscrizioni che si chiudono al 6 novembre ma c’è chi arriva anche dopo pagando la mora, le immatricolazioni sono state 1373 a livello triennale e 667 per la magistrale”.
Da dove arrivano gli studenti?
“Il 62% sono studenti marchigiani. A livello di regioni, l’Abruzzo segue col 26%, poi Molise e Umbria”.
Quest’anno?
“Sono già ben più di cento le matricole. Soprattutto abbiamo incrementato gli studenti che arrivano da altre regioni, siamo al 50%. Un segnale per il comune, portano economia”.
Laureati?
“Dal 2010 abbiamo avuto 642 ingegneri laureati alla Triennale e 415 alla Magistrale. In totale da Fermo ne sono usciti 1057. Considerate che il 100% degli studenti magistrali svolge il tirocinio in azienda e che nella maggior parte dei casi sfocia nell’assunzione. Sono premiate anche le nostre scelte nella selezione delle aziende da consigliare o coinvolgere. La maggior parte sono già assunti prima di discutere la tesi”.
Risultati importanti, i giovani se ne rendono conto?
“Anche questo dovremmo dire agli alunni delle Superiori, perché sono tanti i settori in cui i nostri ingegneri si specializzano ed entrano, dal farmaceutico alla meccanica, dall’arredamento alla nautica e meccatronica”.
Gli studenti spesso si lamentano dei trasporti. Potete fare qualcosa e avete altre richieste da affrontare?
“Noi li ascoltiamo e dove possiamo agiamo per trovare soluzioni”.
Un esempio?
“Porteremo i libri di testo di ingegneria gestionale alla biblioteca Spezioli in piazza del Popolo. Questa è una richiesta degli studenti, volevano poter studiare anche in centro. Lo faremo in accordo con il Comune. Siamo sempre più protagonisti in città”.
Che ruoli vanno a svolgere gli ingegneri gestionali in azienda e con che media di stipendio?
“I ruoli sono molto vari, stipendio medo nei primi tre anni 1600 euro. Abbiamo creato un ottimo rapporto con Confindustria, siamo molto aperti agli imprenditori che vengono con testimonial, magari portano anche dipendenti laureati qui. Quello che tutti stanno capendo è che le aziende crescono con gli ingegneri”.
Al vostro fianco cresce il ruolo degli ITS. Come è il rapporto?
“L’Its nasce per colmare un gap tra domanda e offerta, per figure intermedie tra il diplomato e il laureato. Il Montani forma figure tecniche, l’ITS gli aumenta le competenze. Il mondo del lavoro ha bisogno di operai, tecnici di livello e ingegneri. C’è posto per tutti”.
Crescono gli iscritti a Fermo, basta ancora la sede di via Brunforte?
“Questa sede per ora è sufficiente. Ma pensiamo che crescono anche i corsi in professione sanitarie, vedi la magistrale in Infermieristica. E poi anche ingegneria ha una magistrale con tre indirizzi. Penso che presto staremo davvero stretti, ma di questo se ne occupa l’Euf”.