MONTEGRANARO – Quello che dispiace quando si raccontano le sconfitte della Sutor, è che i giocatori danno sempre tutto. Anche quando finiscono a -17. Non è mai mancato quest’anno alla squadra il mordente. Purtroppo non è supportato da una qualità tale da garantire le vittorie. E se, come contro Cesena, il problema non è chi è più o meno bravo, giochi in sei e mezzo, diventa tutto più complicato.
La Sutor è stata in svantaggio dall’inizio alla fine. Dalla prima tripla di Moretti a quella che ha fatto malissimo di Gallizzi nel terzo periodo (46-63). L’ultimo quarto è solo utile per le statistiche.
Il fatto è che Cesena corre di più. Il che significa arrivare prima sulle palle vaganti, saltare quel centimetro in più che garantisce il secondo tiro di fila in attacco. Che per i pochi gialloblù pesa doppio, perché devi difendere per almeno altri 14 secondi di fila.
Quando insegui sempre, poi, dimentichi anche come si gioca, perché vuoi recuperare e la palla al povero Crespi non la dà mai nessuno. E dire che quando la prende dentro il pitturato, tolto il primo quarto con errori banali, ha sempre garantito puti o falli subiti.
Cesena si è quindi ripresa il fattore campo, grazie anche a qualche assist puntuale della coppia di arbitri. Che senza ombra di dubbio sono sati i peggiori in campo. dal ridicolo fallo in attacco di Crespi nel momento chiave del secondo quarto, allo sfondamento di Masciarelli mentre palleggia a metà campo al 23’, fino al fatto che Mascherpa, giocatore di altra categoria rispetto agli altri nove in campo, può fare quello che vuole usando braccia e spalle a piacimento.
I romagnoli sono stati bravi a gestire il gioco, alzando i ritmi, in modo da stancare i gialloblù, chiamati all’impresa senza Botteghi, Korsunov, zoppicante a bordo campo, e Montanari. Sempre in svantaggio, ma mai battuti. Perché questo è il modello cagnazzo, un coach che ha scelto di guidare l’impresa impossibile e che condivide coni suoi anche il dolore, visto che si è fatto male al ginocchio, gira in stampelle e dovrà presto operarsi.
Gara tre quindi va a Cesena, che si riprende il fattore campo e che domenica, ore 19 sempre alla Bombonera, potrebbe già salvarsi. Ma Masciarelli, che ha giocato due ottimi quarti prima di calare, e Crespi venderanno cara la pelle. Servirà di più da Galipò e Re, imprecisi al tiro, lucidità da Alberti, che ha energie ma non deve strafare commettendo falli ingenui.
Finisce con i ragazzini, Vallasciani e Mariani che provano a incidere, m la verità è che coach Baroncini si gira e dalla panchina fa alzare Brighi, tre su tre dalla lunga distanza che taglia le gambe alla Sutor, Bugatti, solido e spigoloso, e Nwokoje che non segna ma mette i suoi muscoli sulle spalle di Crespi.
Tra l’altro Cesena non rallenta per niente, resta in campo anche Mascherpa con la chiara la volontà di affondare umiliare i gialloblù e provare a minarne il morale. Ma su questo lavorerà Cagnazzo, che ha già iniziato a fine partita radunando i suoi in mezzo al campo.
Il finale è pesante (67-92), ma questi sono i playout: la vittoria vale sempre uno. Domenica per la Sutor c’è l’occasione del riscatto per poi tornare a Cesena e giocarsi la B in gara 5.
r.vit.