di Raffaele Vitali
BOLOGNA – Finale amaro di una partita a due facce.: venti minuti equilibrati (31-25), venti che diventano una passeggiata bianconera (70-51). La Virtus vince e va sul due a zero nella serie play off contro la Vuelle Pesaro
Scariolo ha tenuto i suoi dentro lo spogliatoio a lungo durante l’intervallo. Un po’ per ricaricare le gambe, un po’ perché troppe cose non gli sono piaciute dei primi due quarti della sfida contro la Vuelle. Pesaro, da par suo, ha cercato di dimenticare i tanti, tropi, errori che non le hanno permesso di scappare via nel primo quarto e che soprattutto l’hanno lasciata all’intervallo lungo sul -6 (31-25). Purtroppo è nei dettagli che si vede la differenza. Vedi Lamb che tutto solo sbaglia la tripla e nel ribaltamento di campo invece la mette Weems. Nel basket basta poco e un pareggio diventano due possessi di differenza.
Scariolo ha catechizzato a puntino i suoi. L’intensità difensiva dei primi tre minuti della Virtus è impressionante. Cordinier praticamente si attacca come un francobollo a Sanford, che per segnare un canestro deve fare un miracolo.ma soprattutto, con la staffetta su Jones, fiacca le gambe al pivot che per due volte si alza in volo per schiacciare e non arriva al ferro. cosa che manda in estasi il ‘caldo’ pubblico virtussino.
Lo spicchio biancorosso è indomito, ma rispetto a gara 1 sono cresciuti i decibel bianconeri. E la compagine di coach banchi accusa il colpo, sbagliando molti tiri facili, ma soprattutto perdendo palloni che aprono al contropiede. In un amen la Segafredo vola sul 42-29. Partita finita? Mai se in campo c’è la Carpegna Prosciutto. Cinque punti infila di Mejeris e poi coach Banchi scongela anche Tambone, tra ai migliori nelal prima parte di match mandando in panchina Delfino, autore di un bell’assist ma completamente spento in fase di tiro.
Come freddissima è la mano di Lamb, che sbaglia tiri da tre punti fondamentali e soprattutto tutti presi con l’uomo ad almeno tre metri di distanza. Dura così, perché l’impegno c’è, come la difesa, ma Bologna ti grazia una volta sola. La partita, purtroppo per la Vuelle, finisce a due minuti dalla fine del terzo quarto quando Jones, dopo aver subito il perno di Jaiteh, si abbatte su Sampson, con cui era già in guerra da gara 1, commettendo il quarto fallo. Non soddisfatto, prima di uscire dice qualche parola di troppo e l’arbitro implacabili fischia il tecnico: quinto fallo e partita finita, per lui e per la Vuelle.
L’ultima fotografia è la stoppata di Sampson su Camara, chiamato a qualcosa di più grande di lui. l’ultimo quarto è una lunga attesa della sirena finale. Il parziale di 18 a 1 è devastante. L’uscita di Jones ha aperto il cratere, perché è evidente che Camara non ha abbastanza allenamenti alle spalle per aver compreso ogni movimento.
Banchi prova a girare i suoi lunghi, cercando anche abbinamenti improbabili, ma la verità è che se non fai canestro a basket non vinci. E la Vuelle in gara 2 ha regalato tre giocatori: Lamb, Sanford e Delfino che a tre minuti dalla fine, sul -20, insieme collezionano 4/20.
Il coach pesarese non abbandona la nave, co i time out prova a tenere alta la concentrazione dei suoi e fa esperimenti, come una zona 2-3 che però con Camara e Demetrio, che ha segnato una bella tripla, non è un granché. Si torna in campo tra 48 ore, a nessuno piace perdere di venti punti.
Ma il bello dei play off, la Nba insegna, è che si riparte sempre zero a zero. Con in più Jones, su cui il coach dovrà fare un bel lavoro mentale, e una Vitrifrigo Arena che si preannuncia piena e calda.