MILANO – Sempre più complicato commentare le prestazioni della Carpegna Prosciutto in questi playoff. Di certo Milano è di un’altra categoria, ma Pesaro così male non ha mai giocato negli ultimi anni. Non riesce a fare canestro, ma soprattutto non difende.
Ogni esterno di Milano supera il suo difensore fin dal primo palleggio. E questo capita ormai da troppe partite. Ovviamente, venendo meno la barriera degli esterni, chi si ritrova a presidiare l’area va in grande difficoltà. Ancora di più se in campo c’è Daye che della difesa ha un vago ricordo giovanile.
Milano così passeggia sulle gambe stanche dei biancorossi e si prende gara due con in pesantissimo 86-57. Si accontenta la squadra di Messina, che nelle rotazioni degli stranieri trova il jolly in Voigtmann.
Il lungo è uno dei migliori nei momenti chiave e insieme con Hall segna la partita. Il break preso tra fine primo quarto e inizio secondo è devastante: Pesaro pasa dal -2 (17-15) al -18 (35-17). E quasi no se ne accorge, perché tra le forzature di Delfino e le palle perse di Tambone Milano pasa come un uragano sui resti di Abdur Rahkman, che non difende e non segna mai.
Finire a meno venti all’intervallo è un macigno da cui la Vuelle non riesce a rialzarsi, complici le 12 palle perse. A dire il vero tutti si aspettavano una reazione dopo il passaggio negli spogliatoi, ma Repesa prosegue sula falsariga dei primi due quarti e gioca senza Daye che, va detto, nei sette minuti in cui è stato schierato non ha prodotto nulla. Ma il punto è sempre lo stesso, se ce l’hai lo cavalchi, soprattutto nel giorno in cui Cheatham spara a salve. E invece fa la fine del ragazzino e resta in campo nel garbage time dell’ultimo periodo.
L’unico che ci prova a tenere la barra dritta è Moretti. Coach Messina ha così la possibilità di provare tuti i suoi giocatori, dando minuti a Biligha che a Pesaro sarebbe titolare e a Miano invece gioca solo quando le partite son vinte.
Possibile cambiare qualcosa da qui a giovedì quando Pesaro ospiterà gara 3? I cento tifosi che hanno sfidato la pioggia per raggiungere Milano lo sperano. Così come le migliaia che riempiranno la Vitrifrigo e non vogliono vedere il 40% da due e il 29% da tre. Chissà che alle scarpette rosse non cali un po’ la concentrazione. Ma considerando il loro allenatore, che chiama time out al primo mini break subito anche sul +22, è difficile da credere. In ogni caso, giovedì alle 20 bisogna provarci, per l’orgoglio, per la società, per i tifosi.
In contemporanea anche Bologna andava sul 2-0 contro Brindisi, mentre Sassari espugnava Venezia portando la serie sull’1-1.
r.vit.
