FERMO – Se lo spettacolo sarà divertente anche solo la metà della conferenza stampa, chi venerdì o sabato varcherà le porte del Teatro dell’Aquila avrà davvero speso bene i suoi soldi perché il cast della Piccola Bottega degli Orrori è una certezza. “Mi sono divertito tanto solo quando ho conosciuto Raffaella Carrà. Siamo a questo livello. Chi entra uscirà con il sorriso e le orecchie piene di musica, come quando ci si droga”. E se lo dice Fabio Caino, uno dei giudici più amati di ‘Ballando con le stelle’, bisogna fidarsi.
Anche perché poi in serie tutti dicono qualcosa di divertente, ma non lo fano in modo forzato. Si respira l’alchimia di squadra in questo ricco cast in cui la punta di diamante è Giampiero Ingrassia, uno che questo musical lo ha portato inscena trent’anni fa, da giovane attore non ancora trentenne.
E intanto Fermo si gode le residenze, una dopo l’altra. “Dopo la Turandot di Pizzi, ecco la Piccola Bottega degli orrori di Piero Di Blasio” introduce soddisfatto l’assessore Trasatti. I big si siedono al suo fianco: Ingrassia e Canino, oltre all’ex assessore regionale e attrice Paola Giorgi, che in questo caso è anche coproduttrice con Alessandro Longobardi. E proprio la Giorgi apre: “Ospitalità e bellezza, è un dato di fatto. Se siamo qui è proprio per questo, che ben si abbina all’amicizia con Trasatti. Bottega Teatro Marche (che la Giorgi guida, ndr) è il gioiellino che ha convinto per la sua serietà il più grande produttore “che ora vuole sviluppare un centro produzione nella nostra regione”.
Per l’Amat Daniela Rimei che preferisce fare solo da giuntura tra politica e cast. E quindi, spazio al regista, giovane e vulcanico. “Parlare di teatro non è mai un male. La nostra è davvero una piccola bottega, sembra di polly pocket, ma poi all’improvviso esplode. Uno spettacolo che mi è arrivato tra capo e collo, non era in previsione. Posso avere il coreografo che voglio, posso avere la direzione musicale, posso cambiare? Ho avuto tutti sì a queste domande. Il cast è stato scelto rapidamente. Del resto, Ingrassia mi ha chiesto di fare Seymour e come potevo di re di no?”. In squadra già c’era Fabio Canino. “Poi ci serviva una ‘pazza’ ed è arrivata Belia Martin”.
Quella del regista è una rilettura. “Non c’è un peluche ma una persona, Lorenzo Di Pietro, al centro. La piccola bottega, la pianta, sono il desiderio. Rubano l’anima alle persone in cambio di qualcosa. Abbiamo scelto di usare l’immagine forte di una drag queen, che è qualcosa che non si identifica, perché non viene compreso. Vedendo il desiderio, gli affidano i sogni. E così fa Seymour. Un continuo cambiamento e successi in serie, che però hanno un prezzo: il sangue. Uno spettacolo di riso e sangue, una commedia black. Anche se la nostra è fucsia”.
Sono state cambiate alcune parole, è stato modernizzato il dialogo di trent’anni fa, quando ci lavorava un grande come Tommaso Paolucci oltre a Saverio Marconi.
Tante donne in scena, ballerini, un dentista a cui tutti tirano i reggiseni, almeno così dicono i compagni di scena: “Siamo piccoli, ma facciamo paura”. La presentazione è un continuo rimpallarsi tra passato e presente, poi c’è chi guarda alle cose importanti, a chi va davvero ringraziato: “Grande Luciano, il cameriere dell’Astoria che ci delizia” si inserisce Ingrassia, che scherza prima di tornare serio, almeno di provarci: “È stato il mio primo musical, sarà pure l’ultimo? Mi sono proposto, è vero. Ma è difficilissima come prova, come dice Gianluca Guidi ‘ti fai un culo pazzesco’. M un conto è a 27 anni, un altro a 58. Molto bravo il regista a modernizzarlo. Un grande cast, da Canino e Belia. E poi tante novità. Bello tornare al passato in una veste nuova”.
Ognuno può dare qualcosa in più alla rappresentazione: “Lavoriamo con tanti talentuosi attori. È il mio primo musical, devo rubare dagli altri. Qui balli, canti, controlli le scenografie. Noi regaleremo divertimento al nostro pubblico”. questo grazie a una grande scenografia e a costumi che “vi faranno sorridere dal primo momento”. I posti ci sono ancora, oltre 500 i biglietti venduti per ogni serata. “Fermo? Un luogo ideale, è tranquillo. L’ideale per preparare una lunga tournée. Una bella città, anche se noi viviamo la camera, l’hotel e il teatro. Poi i negozi” ribadisce Ingrassia. “Anche quelli dolci, esco e mi regalano la cioccolata. Ma dovete sapere che io sarei magrissimo, è colpa del regista”. Conclude Canino strappando la risata finale a un cast già pronto a tornare sul palco per le ultime 48 pre che li separano dalla prima di una Piccola, e divertente, bottega degli orrori. “La leggerezza ti aiuta a togliere il peso sul petto” diceva Calvino. E questo proveranno a fare i protagonisti venerdì e sabato a Fermo.
@raffaelevitali