di Raffaele Vitali
MONTEGRANARO – La fiera più fashion si ferma. Che poi chiamarla fiera è limitante, meglio parlare di vetrina, di moda a portata di mano. Il Pitti Uomo di Firenze ha deciso di rinviare la prossima edizione al 2021. Inizialmente previsto per settembre, il Pitti Immagine ha scelto una strategia differente. E le motivazioni sono diverse, come spiegato in una mail inviata a tutti gli espositori. Che sono tanti, 1200 nell’ultima edizione.
La prima ragione è “il numero di conferme di partecipazione non sufficiente, causato dalle condizioni di difficoltà in cui si trovano la maggior parte delle aziende manifatturiere e quelle di distribuzione”. La seconda è “l’incertezza sugli spostamenti internazionali, e alla prolungata assenza di sostegni economici governativi ed europei a fondo perduto, per la partecipazione alle fiere”.
E così hanno scelto per il rinvio. “Riteniamo che il salone Pitti sia indispensabile per la promozione commerciale al servizio della moda. Le fiere fisiche sono rinviate al gennaio 2021, adesso puntiamo tutte le nostre risorse, sui saloni digitali nella piattaforma Pitti Connect, per la realizzazione della quale un decisivo aiuto ci arriva dai fondi dell’Agenzia Ice”.
La nuova piattaforma sarà utilizzabile da fine giugno fino aa settembre “per aiutare le aziende a rispettare le tradizionali tempistiche della campagna vendite”. Questa infatti è anche una terza ragione di rinvio, visto che il Pitti ha senso prima dell’estate, quando anticipa tutto il mondo della moda e dà le indicazioni al mercato. “Con la nostra piattaforma – prosegue la nota del Pitti – offriremo il meglio della tecnologia esistente per aumentare la vostra visibilità presso decine di migliaia di compratori qualificati, attivare networking e contatti commerciali, essere supportati nella fase degli ordini e fare eventi e presentazioni live”.
Un progetto ambizioso che vuole andare oltre lo showroom virtuale: “Avrà la stessa impostazione editoriale e curatoriale di un Pitti come è conosciuto in tutto il mondo, ne restituirà in dimensione digitale la ricchezza, la vivacità, la varietà, la forza di coinvolgimento e di comunicazione verso l’intera comunità della moda. Accanto alla presentazione delle collezioni e dei prodotti secondo percorsi tematici, ci saranno le funzionalità di un marketplace, assieme a un palinsesto di eventi e progetti speciali con guest di eccezione, aperture ai nuovi fenomeni della moda internazionale, promozione dei talenti emergenti, confronto sugli argomenti più caldi e dibattuti, collaborazioni e partnership con media e altri soggetti della moda”.
Agli imprenditori, a gennaio in Fortezza hanno esposto una cinquantina di marchigiani tra cui i big Lardini e Woolrich con le scarpe realizzate da Paniccià, i calzaturifici Fabi, Doucal’s, Franceschetti, Alexander Hotto e tanti altri, il compito di entrare dentro il PItti Connect.