di Raffaele Vitali
FIRENZE/MONTEGRANARO – La parola sneakers si abbina al meglio a un brand marchigiano, Barracuda. Dietro c’è la famiglia Fabi, con Emanuele in prima linea anche al Pitti Uomo, che ha il suo quartier generale tra Monte San Giusto e Montegranaro.
“Non parliamo di una sneakers ‘fredda’ ma costruita con materiali pregiati, suole che non sono una semplice gomma attaccata. Veniamo dall’artigianalità, da 60 anni di storia che festeggeremo nel 2025” spiega il brand manager Emanuele Fabi.
Il ‘saper fare’ marchigiano piace?
“L’Italia è il target principale e sta andando bene. Ma questo perché abbiamo fatto una lavoro che parte da lontano nella distribuzione e questo ci fa dire che abbiamo un piccolo segno più anche nel 2024”
L’Italia vi premia per il prezzo?
“Le ragioni sono diverse. Ci collochiamo nella fascia 190-250 euro che è appetibile per un prodotto made in Italy e realizzato con know how vero e materie prime. Ma è la distribuzione che funziona, merito del lavoro condiviso con Simone Recanati, oggi direttore commerciale. Mi ricordo la riunione in azienda con Simone e mia sorella quando abbiamo deciso di investire durante il covid: buona rete vendita, comunicazione, dalla Gazzetta ai grandi quotidiani, e lavoro sulla distribuzione”.
Barracuda dove si compra?
“In tutta Italia in negozi principalmente d’abbigliamento e qualche specialista di ottimo livello”:
Quanto vale oggi Barracuda?
“Vale il 45%, è cresciuto molto anche fuori dall’Italia dove il sell out va bene. Un brand nato uomo e oggi unisex che nell’estate ben si divide come fatturato, la donna cresce”
Prospettive?”
“Ci siamo allargati in Belgio, Olanda e Spagna. E ancora va bene la Russia, dove abbiamo rapporti consolidati in 30 anni che ci premiamo. E poi la Croazia che è stabile”.
Fabi, in tanti guardano agli Stati Uniti, ma è una partita ‘impossibile’, il sogno complesso?
“Purtroppo se ne parla, andarci a vendere è difficilissimo. Ci sono dinamiche molto diverse dalle nostre. Non vado in America per vendere mille paia, a decine di migliaia. Questo è il potenziale, ma serve un investimento enorme iniziale: società americana, logistica americana, costi americani. Non è una strategia che si improvvisa, guardiamo da lontano, poi ci sono i clienti spot. Bisogna essere strutturati, anche perché gli Americani il proprio Paese lo difendono in tutto, dalla tipologia di pelle a ogni dettaglio. Per cui meglio consolidarsi dove siamo”.
Quale modello vende di più?
“La slip on è il nostro prodotto best seller, prodotta internamente tranne una fase in Bulgaria dove abbiamo 190 operari, che è premiata dal confort che garantisce mantenendo la linea pulita; poi c’è la running con la suola riciclata e costruita che nasce invece totalmente internamente nelle Marche grazie ai nostri 190 dipendenti che portano il know how di Fabi dentro questo mondo contemporaneo”.