FIRENZE/MONTEGRANARO - “Il Pitti apre la stagione e detta la linea”. Non ha dubbi Arturo Venanzi, volto dell’azienda Franceschetti di Montegranaro. “Da domenica, infatti, saremo a Milano in showroom per incontrare i clienti. Qui presentiamo la collezione primavera estate 2024”.
Le novità non mancano, soprattutto nei colori: “Pellami morbidi, colori chiari per dare una immagine più giovane. Continua l’operazione di refresh aziendale. Chi ci conosce sa che per il classico siamo tra i numeri uno, ma per stare al passo con la moda è necessario diversificare la produzione” prosegue Venanzi.
In collezione entra una scarpa che non è propriamente una sneaker, ma più un modello informale, soprattutto nella versione estiva. “La fattura è come se fosse in cuoio, la produzione p sempre interna, quindi di alta gamma”. A garantirla soni 40 dipendenti con base a Montegranaro: camosci rovesciati, vitelli molto morbidi sono due elementi imprescindibili.
Non ha problemi di manodopera Franceschetti, il ricambio in manovia è iniziata già da tempo. “Le orlatrici, tema caldo, non le abbiamo interne. Ci appoggiamo a tomaifici locali. di certo non posiamo fermare la formazione, perché chi arriva deve essere pronto. Una scarpa di livello alto non si improvvisa”.
Qualità e prezzo. “In Italia è più edificale, perché la distribuzione è complicata. I negozi di scarpe sempre meno e i pochi cercano le sneakers. Troppi negozi fanno concorrenza ai centri commerciali. A Firenze era pieno di negozi, oggi c’è uno spostamento delle vendite sull’online o nei negozi di vestiti. La scarpa formale ha sempre meno canali. Invece dobbiamo intercettare i giovani, sapendo che la nostra ‘sneaker’ parla a un over 30 che non vuole comprare una quarta scarpa di cuoio ma mantenerne il livello”:
Per quanto riguarda il mercato, Venanzi non vede grandi novità: “La Russia compra e pure bene. E così i paesi vicini, dal Kazakistan all’Uzbekistan che crescono. Invece rallenta l’Europa”. Questo permette all’azienda di lavorare al meglio, ma anche di accettare qualche importante collaborazione: “E’ importante, è quel lavoro che ci permette di non fermare le macchine, di garantire il lavoro continuano ai nostri dipendenti, gestendo così i costi generali”.
r.vit.
