PORTO SANT’ELPIDIO/ROMA - Annarita Pilotti, presidente di Confindustria Moda e titolare del calzaturificio Loriblu, non ha dubbi: “La tradizione del saper fare italiano e la ricerca dell'innovazione che le nostre imprese perseguono consentono al consumatore finale di vivere e apprezzare esperienze uniche, attraverso l'incontro con prodotti di qualità e, al contempo, moderni e sostenibili”.
Per questo Confindustria Moda ha un obiettivo: “Lavoriamo da sempre per riavvicinare i giovani alle imprese che rappresentiamo le quali, a loro volta, sono chiamate ad impegnarsi per risultare attrattive. Solo così i ragazzi si sentiranno stimolati ad acquisire le competenze utili per entrare in un mondo del lavoro che ha bisogno di loro”.
Quello dei giovani è stato uno dei punti al centro dell’incontro «Made In Italy Super Brand», organizzato da Confindustria Moda e Ied, ha partecipato anche Assocalzaturifici, con l'obiettivo di raccontare la qualità e il valore del Made in Italy e incentivare gli studenti ad avvicinarsi alle professioni legate alle eccellenze delle imprese della filiera, consolidando il ponte tra scuola e lavoro.
“La nostra – ha aggiunto Pilotti – è una filiera di 11mila imprese e garantisce 27miliardi di fatturato da export, sui 33 globali. Il lavoro c’è, le figure che ricerchiamo rientrano in quaranta diversi profili professionali differenti, dovremo assumere quasi 100mila persone entro il 2026”. Da chi lavora in manovia al mondo dell’e-commerce, dagli esperti di AI a chi segue sostenibilità e digitalizzazione.
Alla base deve esserci sempre la conoscenza delle materie prime. A cominciare dalla pelle, con caratteristiche estetiche e prestazioni inimitabili, è stata oggetto dell'intervento di Alessandra Siena, leather expert di Unic - Concerie Italiane. “Questo materiale - ha spiegato - diventa un'eccellenza italiana grazie a lavorazioni che la rendono durevole e qualitativamente ineccepibile, trovando nel Made in Italy i più elevati standard di sostenibilità”.
Assopellettieri e Assocalzaturifici hanno puntato sull’innovazione: “Ormai la tecnologia, parte integrante delle manifatture della pelletteria italiana, è la base di un'industria che progetta in 3d, che prepara le collezioni con stampanti 3d, che taglia i pellami con i laser e che assembla i prodotti con macchine da cucire automatiche: un processo artigianale 5.0, dove la formazione evoluta ne è divenuta parte integrante. Progettazione e sviluppo virtuale del prodotto, AI e Machine learning per la produzione, digital product passport, ecodesign sono parole che fanno parte di noi”.
r.vit.