MILANO – “Perché sono qui? Senza Micam non vivo, è parte di me. Solo a pensare di non farlo avevo la pelle d’oca”. Marino Fabiani è uno dei perni storici del distretto calzaturiero fermano. Lui, con Annarita Pilotti e tanti altri è stato un ambasciatore del bello in giro per il mondo, in particolare in Russia. “Certo, sono venuto e ho chiuso accordi con un po' di clienti, ma – ribadisce commentando le prime due giornate – poteva andare pure peggio. questa fiera a me ha dato molto, sapevo che non avrei raccolto molto, ma esserci era necessario, anche come segno di rispetto dopo avere preso per anni”.
Lo ascolta Annarita Pilotti, lei nel Micam ha investito risorse e, da presidente, ancora più tempo di quello che si potesse immaginare. “Non si abbandona la barca nei momenti bui. Nel Micam ci ho creduto e investito come Assocalzaturifici e oggi lo faccio da imprenditrice”. Certo, lo stand quest’anno è piccolo, fa quasi strano, ma lei non guarda alla dimensione: “Una scelta di rispetto, non solo motivata da economie. Non è questo il tempo dello sfarzo e se fate caso tutti hanno ridotto o cambiato. Ma intanto ci sono, sono solidale con il Micam e con i miei colleghi”.
Nessuno sfarzo. “L'emergenza sanitaria - ha commentato Siro Badon, numero uno di Assocalzaturifici - ha avuto pesanti ripercussioni non solo nei valori produttivi e del fatturato, ma anche nei consumi interni e dell'export, con la spesa delle famiglie scesa del 30%, nonostante l'impennata degli acquisti online (+42%), dovuta alla chiusura dei negozi durante il lockdown”. Quanto all'export, il calo è stato del 22% nell'Ue, che da sola assorbe i 2/3 delle vendite internazionali, e del 33,4% negli altri Paesi. “E la ripartenza - ha aggiunto Badon - dopo l'allentamento delle misure restrittive, procede a fatica”.
La Pilotti, di fronte a questi numeri, promuove anche l’organizzazione: “Se questo fosse stato un Micam per fare cassa, non sarei venuta. Ma Assocalzaturifici ha deciso per una volta di non chiudere con il segno più, ma di dare un servizio agli associati. Quando una associazione si batte per il giusto, bisogna stare dentro e lottare insieme. Contributi, sconti, impegno. E se solo ci fosse stato più tempo avremmo avuto davvero molti buyer russi. Ma quando c’è di mezzo la burocrazia, incluso la necessità di cambiargli il visto da turistico a business, tutto si complica. Intanto, però, il Micam c’è e dico bravo a chi c’è. Sia chiaro, chi ha partecipato va premiato nella prossima edizione” conclude come sempre battagliera.
r.vit.