FERMO – L’Emilia Romagna accelera. L'assemblea legislativa, nonostante i voti contrari delle opposizioni, ha approvato le due risoluzioni, una a firma M5s ed Emilia-Romagna Coraggiosa e l'altra a firma Pd, che impegnano la giunta a “non consentire passi indietro rispetto alla somministrazione della pillola abortiva Ru486 in day hospital, senza cedere all'ipotesi del ricovero obbligatorio per l'aborto farmacologico”.
Una risoluzione, spiega la pentastellata Silvia Piccinini, che nasce «per contrastare quelle che trovo prese di posizione pubbliche fuori dalla storia e retrograde, come quelle che hanno adottato in regioni come le Marche. Questo è un argomento da affrontare al di fuori di posizioni paternalistiche e patriarcali”.
La dem Roberta Mori ha sottolineato invece che «se i diritti delle donne fossero fatti rispettare in tutto il territorio nazionale, si ridurrebbero gli aborti clandestini e aumenterebbero le pratiche sicure. La pandemia ha messo in risalto le problematiche relative all'interruzione volontaria di gravidanza”.
L’opposizione, contraria, ricorda la posizione che la maggioranza consiliare ha nelle Marche: “Temi come questi non possono essere affrontati con una risoluzione o bypassati da linee guida ministeriali - ha detto Simone Pelloni (Lega) - è legittimo che una Regione decida di non applicarle, solo il Parlamento può decidere di modificare una legge”.
E così Fratelli d’Italia, che nelle Marche guida la Regione: “Trovo raccapricciante che si cerchi di trasformare tutto questo in una battaglia di genere. Per me l'aborto non può considerarsi un fatto semplicemente lecito e naturale senza che abbia altre conseguenze. La somministrazione della RU486 in day hospital credo sia un salto indietro nella difesa della salute delle donne”.
Le Marche restano quindi al palo, l'assessore regionale Filippo Saltamartini la linea politica l'aveva chiarita già a inizio anno: “Le linee guida del ministero non sono fonti del diritto e quindi non le applichiamo. Abbiamo poi detto che quasi 1.400 interruzioni volontarie di gravidanza rappresentano un tristissimo fenomeno e vogliamo intervenire in materia di assistenza a famiglie e donne. Nessuno vuole mettere in discussione il diritto delle donne“.