FERMO – Ma a cosa serve il consiglio comunale? L’articolo 1 del regolamento comunale di Fermo parla di “organo di indirizzo e di controllo politico – amministrativo”. È il luogo della discussione, del confronto, dove i consiglieri, che sono la rappresentanza dei cittadini, ricordiamo che gli assessori invece sono nominati, portano la voce del popolo.
A Fermo i consigli comunali non sono molti, da sempre. E quelli che si fanno sono lunghissimi. Capita così che si decida, d’accordo tra maggioranza e minoranza, che il presidente Francesco Trasatti rinvii alcuni punti. Durante l’ultimo di febbraio, sono rimaste fuori sette mozioni, gli atti prettamente politici destinati ad aprire discussioni. Nel dettaglio: variante al Prg dell’ex stazione di Santa Lucia, il taglio dei fondi all’Isml da parte della regione Marche, alloggi Erap a Lido Tre Archi, applicazione regionale della legge 194 e Ru486 (una di minoranza e una di maggioranza), barriere fonoassorbenti lungo la ferrovia.
La minoranza ha così chiesto un consiglio comunale straordinario per discutere nel merito tutte l mozioni presentate, evitando di abbinarle al Bilancio. Un errore formale, la richiesta firmata solo dal consigliere della lega Giacobbi, ha scatenato l’ironia dei cinque capigruppo di maggioranza: “Incredibile, invece, che tutta l’opposizione pretenda, in forza dell’art. 28 del regolamento del Consiglio Comunale, di convocare un’adunanza straordinaria con la sola firma di un consigliere comunale, Giacobbi stesso, in violazione del necessario quinto dei consiglieri, affinché sia convocato il Consiglio straordinario. O tutti i consiglieri dell’opposizione, addirittura anche quelli di lungo corso, si sono dimenticati che la richiesta di Consiglio Comunale deve essere sottoscritta, o l’unico firmatario non ha letto bene il regolamento: e questo scivolone non è un passaggio edificante”.
Immediata la replica del Pd, tramite il segretario Iagatti: “Il fatto che la richiesta sia firmata dal solo consigliere Giacobbi è dovuto all’eccesso di precauzione sul distanziamento che questo periodo ci impone ed è un mero fatto di raccolta firme. Ma abbiamo già provveduto a presentarlo con tutte le firme”.
Quello che diventa difficile da accettare è l’allusione allo sperpero di denaro pubblico che i consiglieri di maggioranza avanzano di fronte alla richiesta di discussione politica nel luogo per eccellenza del dibattito: “Una curiosa richiesta che peraltro comporterebbe costi aggiuntivi, il pagamento di ulteriori gettoni di presenza e lo straordinario per il personale addetto, normali conseguenze per la convocazione di un consiglio ad hoc” ribadiscono Massimo Tramannoni, Sara Pistolesi, Roberto Simoni, Alessandro Bargoni e Savino Febi.
Ma è davvero spreco di denaro pubblico, un consigliere costa in media di 40 euro a consiglio? “I consiglieri – riprende Renzo Interlenghi di Fermo Futura – avranno pensato: ‘ma come, noi che siamo stati votati da oltre il 70% del popolo, veniamo chiamati a discutere in Consiglio Comunale delle mozioni presentate dalla minoranza? Incredibile’. A questo punto hanno tirato fuori il pensiero populista dei costi della politica, dello sperpero di denaro pubblico per nascondere i problemi che discussioni di carattere politico social potrebbero causare nella compagine di maggioranza verso la Regione a guida Fratelli d’Italia. Se poi vogliamo parlare di spreco di denaro pubblico, allora i consiglieri controllassero bene a chi vengono destinati i soldi pubblici, come è accaduto per il contributo di € 3.200,00 da erogare all’emittente Vera TV a sua semplice richiesta, nella determina di riferimento del dirigente Della Casa non si parla di bandi di gara, per il solo atto di aver preso in locazione un locale a Fermo. Chissà – conclude Interlenghi - quanti commercianti godono di questo benefit…”.
Siccome i toni si sono accesi, da una parte e dall’altra, il segretario Dem ha provato a fine giornata placare gli animi: “Con alle porte una probabile terza ondata, preferiremmo confrontarci su temi, progetti e futuro del nostro territorio. A tal proposito faccio un appello alla maggioranza affinché adotti, nonostante i numeri bulgari in consiglio comunale, un atteggiamento più collaborativo e di maggiore correttezza istituzionale nei confronti delle forze di minoranza. Perché il forte consenso elettorale non esclude il diritto delle opposizioni al dibattito politico e alla rappresentanza degli elettori che hanno dato loro fiducia”.
Ma la maggioranza ha le idee chiare e anzi, ci mette il carico: “Il fatto curioso è che il capogruppo della Lega parli in nome e per conto del maggior partito del centro sinistra fermano. Saranno i primi effetti del Governo di larghe intese. Di certo alle opposizioni di destra e sinistra poco importa l’attività amministrativa e prediligono innescare qualche diatriba politica”.
Sta ora al presidente Trasatti, vista la richiesta della minoarnza compatta, convocare il consiglio, poi si vedrà. la maggioranza potrebbe anche decidere di non presentarsi, ma lo scontro politico assumerebbe contorni mai visti prima.