FERMO – “Il meglio dell’Italia, della sua cucina” spiega il direttore della guida. “Che e talentuosi team hanno colpito i nostri esperti”. E tra loro, con la prima Stella, ci sono anche loro, i giovani di Porto San Giorgio: Nikita Sergeev con L’Arcade e la coppia Richard Abouzaki e Pierpaolo Ferracuti di Retroscena. Non si poteva chiedere di più alla cerimonia in diretta della consegna delle nuove stelle: la cittadina fermana diventa la nuova Senigallia, da cui dovrà imparare anche la capacità di fare turismo e business abbinati al food.
L’anno scorso tutto online, con la conferma degli 11 ristoranti a tre stelle confermati, con l’arrivo di nuovi talentuosi chef. E ora si bissa, con lacrime di gioia. Ma anche di delusione.
La guida viene presentata nel cuore della Franciacorta, che punta sempre più su biodiversità e sostenibilità oltre che sulla indiscutibile qualità. Ci sono anche i premi speciali, gli ispettori Michelin amano anche le storie dall’accoglienza alle cantine fino al servizio di sala. E l’immancabile sostenibilità che per il mondo Michelin significa ridurre l’uso delle emissioni di CO2 negli stabilimenti entro il 2030 del 50%. L’altro obiettivo è che il 40% del materiale di ogni pneumatico sarà sostenibile. Una strategia che guarda poi lontano. “Ognuno di noi può fare qualcosa: non sostituiamo i nostri pneumatici prima che abbiano raggiunto il limite legale di1,6 millimetri. No sprechiamo prodotti ancora validi” ribadisce l’uomo Michelin.
E se è sostenibile l’azienda che porta il nome della guida, lo devono essere anche gli chef. Che ricevono una stella verde, l’anno scorso introdotta e subito assegnata a 13 ristoranti. “Viene seguito l’intero ecosistema del ristorante, si va oltre il piatto. Impegno nelal promozione del territorio e dei prodotti stagionali, riduzione degli sprechi alimentari e della plastica e nell’uso dell’energia pulita. Sapori credibili e un nuovo pensiero” ecco cosa c’è dietro la green star che può andare a ogni ristorante, anche solo se citati nella guida. Ma nessuno di questi è marchigiano, mentre spicca il Trentino Alto Adige.
Quindici ristoranti non confermano la Stella, a riprova della difficoltà di restare dentro il super team. La prima notizia è che anche quest’anno le tre stelle Michelin restano indosso agli 11 chef del 2020, tra cui Mauro Uliassi, seduto al fianco della super star che ama Amandola, Massimo Bottura. In totale da quest'anno in Italia ci sono 239 ristoranti con una stella Michelin, 38 con due e 11 con tre stelle Michelin, per un totale di 378 stellati.
L’elenco delle nuove stelle è lungo, come la passerella che devono percorrere gli chef prima di arrivare sul palco e poter essere fotografati. Una passerella dolcissima per Nikita, Pierpaolo e Richard, divisi da poche centinaia di metri a Porto San Giorgio, uniti dalla bravura in cucina e ora anche dalla Stella.
Raffaele Vitali