CAMPOFILONE – Terza corsia dell’A14? “Si apre ora un tavolo con tutti i comuni, non solo con quelli della costa. Serve un piano provinciale, anzi di due province. E serve quanto prima”. Così Gabriele Cannella, sindaco di Campofilone, ovvero il comune più interessato del Fermano, insieme con Pedaso, al nuovo progetto. Poche e chiare parole, anche perché quanto emerso durante l’incontro tra Società Autostrade e Regione Marche ha molti lati ancora da chiarire.
Se è palese che si avrà l’ampliamento dell’attuale A14 fino a Pedaso, “c’è un progetto definitvo pronto” hanno ribadito i tecnici, con buona pace di Porto San Giorgio che però è già pronta a dare battaglia (il sindaco Loira ha espresso i suoi dubbi durante l'incontro, ndr), tutto da giocare è il seguito dell’autostrada. La slide presentata dai direttori di Autostrade per l’Italia non lasciano molti dubbi sula volontà progettuale. Ma sono anche seguite da un “ci confrontiamo con i territori, perché vogliamo che sia un piano condiviso”.
Nessuno, da Regione ad Autostrade, vuole rivivere l’esperienza di quindici anni fa quando il ‘no’ di Fermo e Porto San Giorgio ha bloccato lo sviluppo viario di una regione che è diventata l’imbuto dell’Italia. Ma intanto quello che c’è non convince tutti.
L’ampliamento fuori sedime per una sola carreggiata, quindi da nord a sud, ha lasciato interdetti i sindaci della costa. Ma anche i favorevoli all’arretramento che già immaginavano uscite con caselli con cui intercettare nuovi flussi turistici a 10-15 chilometri dall’attuale percorso.
Nel piano di Autostrade questo ampliamento fuori sedime deve essere non distante dall’attuale A14, altrimenti i costi sarebbe esorbitanti, anche dal punto di vista tecnico oltre che gestionale, e sarebbe in gran parte sotterraneo, ovvero con gallerie, in modo da ridurre l’impatto sulla zona.
In attesa della regione, sarebbe bene che il presidente della Provincia, Michele Ortenzi, prendesse la palla al balzo per aprire un confronto con i suoi sindaci. Il tempo passa veloce, mentre sarà ancora lungo quello dei cantieri attuali, almeno per tutto il 2023, come quello dei lavori, sei anni la speranza, 15 l’ipotesi più credibile per una terza corsia transitabile.
r.vit.
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