PORTO SAN GIORGIO – “Finalmente piazza Mentana”. Il sindaco Valerio Vesprini ha atteso il parere della Sovrintendenza. Ora il progetto può pendere vita. “Abbiamo modificato in parte quanto previsto dalla precedente amministrazione per riqualificare al meglio il giardino storico di Piazza Mentana che nel 1922 è stata per due anni anche sede della Sangiorgese calcio. Il nostro obiettivo, essendo una piazza vincolata, è stato quello di tutelare al meglio le peculiarità, rendendola però viva”.
Dalle simmetrie ai materiali fino alle piantumazioni, tutto andava condiviso. I rendering degli architetti sono affascinanti e hanno un filo conduttore. Il verde. “Un paio d’anni per vedere a pieno regime le piantumazioni già basse, cinque per gli alberi, che però in partenza saranno comunque importanti, altrimenti non avrebbe e senso” spiega Simone Palmieri, il paesaggista del progetto che non prevede l’attuale maxi gazebo della gelateria “perché la Sovrintendenza ci ha chiesto di ragionare sulla piazza libera” chiarisce il sindaco. Che è soddisfatto, anche per il piano di accessibilità che ha condiviso con Zerogradini.
Palmieri parte dallo stato di fatto, “un po’ di abbandono”, con problematiche chiare, a cominciare dall’accesso, “che è stato ampliato in base alle necessità”. Prima sfida: connetterla alle vie adiacenti e aprirla verso il mare, anche in prospettiva riqualificazione della pizzetta verso il lungomare.
Da considerare il traffico auto e i parcheggi, “cambia l’atmosfera di vita del luogo e per questo abbiamo pensato a un filtro”. Terzo nodo è la ‘permanenza’ in piazza che oggi è un luogo di passaggio, “e lo facciamo mantenendo la caratteristica monumentale”.
Verranno inseriti dei lecci, per bilanciare la verticalità del monumento centrale e creare zone ombrose per far sedere le persone. Il centro resta libero, per non togliere priorità al monumento. “Abbiamo previsto delle aiuole rialzate e aiuole laterali a L che creano un filtro tra auto in sosta e chi sta in piazza” prosegue presentando la grande apertura lato mare, come condiviso con la Sovrintendenza. E ci saranno 36 panchine ben distribuite, il vero salto verso una piazza vissuta.
Lungo lo studio sui materiali, partendo dalla pavimentazione: terra battuta permeabile, che non fa polvere e fango, ma che è naturale e quindi in linea con la tradizione del giardino storco. Ma non è un impedimento e garantisce l’effetto estetico del brecciolino. “Nelle aiuole, sedute in legno e pietra che verranno”.
E poi ci sono le luci, ragionate da Giacomo Ortenzi: “Andiamo oltre i lampioni centrali per accrescere sicurezza e visibilità. Assi principali, illuminazione laterale, sempre via lampioni. Al centro della piazza luce più tenue, per dare poi spazio all’illuminazione del monumento”. Restano i parcheggi, ma ci sarà la fascia verde a difendere la piazza. “Se tutto andrà come previsto, manca solo l’esecutivo e la gara di appalto, a ottobre partiranno i lavori che finiranno in sei mesi. Insomma, per l’estate 2025 avremo la nuova piazza” conclude Vesprini.
r.vit.