PESARO – Inutile stupirsi se un coach che ha vinto scudetti e ha guidato nazionali abbia scelto Pesaro, ovvero la società che da anni si salva all’ultima giornata.
Dopo la conferenza stampa in cui il presidente Ario costa aveva annunciato che la Vuelle Pesaro sarebbe rimasta in serie A1, i dubbi sul futuro erano svaniti come la neve al sole. Anche perché era emerso, parola dopo parola, che tutti i consorziati avrebbero confermato il proprio sostegno e che anche il main sponsor Carpegna Prosciutto era sulla buona strada.
Insomma, un secondo dopo la conferma della serie, già c’erano due milioni di euro sul tavolo. E senza che nessuno sappia che fine faranno i 4mila spettatori di media, vera risorsa di Pesaro in questi anni.
La scelta di Repesa significa anche una cosa: in campo i giocatori dovranno sudare, buttarsi sui palloni, essere determinati e aggressivi. “Pesaro è una piazza storica, si respira un grandissimo entusiasmo dato che tutti in città e non solo vivono di basket. C’è tantissima passione per la pallacanestro. La tradizione pesarese non ha bisogno di presentazioni”. Ecco in poche parole cosa ha convinto Repesa, che tra l’altro ha firmato un triennale, quindi arriva per restare e progettare la Vuelle di oggi e si spera quella ancora più forte del domani. “Vogliamo portare la VL al livello che merita”.
A 59 anni ha un curriculum enciclopedico: in Italia ha guidato Fortitudo Bologna, che è la sua seconda casa, Roma, Treviso e Milano; poi tanta Croazia, con l’ultima esperienza in Montenegro con il Buducnost. “Vogliamo far bene e crescere ogni giorno: posso garantire che l’aggressività dovrà essere il nostro marchio di fabbrica” ribadisce.
Ascolta Ario Costa, che era stato al suo fianco a Roma, nelal lontanissima stagione 2006/2007. E proprio Costa è stato il valore aggiunto per il coach: “Il rapporto che ci lega è molto importante, è una persona molto onesta e affidabile, conosce tutto del basket. insieme costruiremo la miglior squadra che abbia voglia di giocare insieme. Dovremo puntare sull’entusiasmo e sulla voglia di far bene basandoci sulla grande aggressività in entrambi i lati del campo per essere sempre competitivi”.
@raffaelevitali