Le scogliere emerse di Porto Sant’Elpidio, inserite nel piano della difesa della costa dalla precedente amministrazione, erano in attesa di finanziamento.
L’assessore regionale Aguzzi è arrivato mesi fa, ha preso coscienza del problema e ha bussato subito alle porte giuste a Roma. Risultato: 3milioni di euro per il primo stralcio. "Mai tempi così rapidi” commentano i consiglieri comunali Andrea Balestrieri e Giorgio Marcotulli.
“Il Ministero aveva chiesto alla Regione Marche di trasmettere l’elenco degli interventi da proporre per il finanziamento, individuati all’interno del ReNDis, il Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo, che siano almeno nella fase della progettazione esecutiva o che arrivino, in breve tempo, a questo stadio” spiegano i consiglieri regionali fermani Andrea Putzu, Jessica Marcozzi e Marco Marinangeli.
Ma non c’è solo la costa elpidiense nel piano nazionale sul dissesto idrogeologico che per la provincia di Fermo prevede 6.340.000 euro per interventi di mitigazione. “Almeno il 20% delle risorse assegnate è destinato al finanziamento di “progetti integrati”, ovvero che riguardano il miglioramento della qualità delle acque e la sicurezza per le eventuali esondazioni” aggiungono i tre.
Il primo intervento riguarda la mitigazione del rischio idraulico e la riqualificazione fluviale del tratto terminale del fiume Aso, nei Comuni di Altidona, Lapedona, Campofilone, Pedaso per un importo di 2.150.000 euro. Secondo intervento di sistemazione idraulica del fiume Ete Vivo a Fermo e Porto San Giorgio (1° stralcio) per 1.240.000 euro. a questo si aggiungono 703mila euro per la sistemazione idraulica e messa in sicurezza del fosso delle Piene tra la S.S.16 e via Einaudi ad Altidona. Nelle Marche, in totale sono 11 gli interventi finanziati.
Tornado a Porto Sant’Elpidio, che incassa il contributo più corposo, Marcotulli e Balestrieri aggiungono: “Queste importanti risorse arrivate rapidamente rimettono al centro dell'attenzione le Marche e il problema legato alle nostre coste. Un passo che va verso la giusta valorizzazione patrimoniale che merita Porto Sant’Elpidio, valorizzando non solo il territorio, ma tutto l'indotto, legato a bar, ristoranti e stabilimenti balneari. Or sta al comune fare il giusto progetto, che ci auspichiamo arrivi quanto prima in forma definitiva per non rallentare le procedura in modo da prendere il via prima della fine dell'anno”.