FERMO - E cosa fa un calciatore professionista in tempo di Coronavirus. Andrea Petrucci, l’imprendibile alla della Fermana, lo racconta, sapendo di dover restare fermo almeno fino al 21 marzo.
“Non è facile smettere id giocare, di correre, di allenarsi. Ma è giusto, tutti dobbiamo fermarci per far sì che questo finisca quanto prima”. La Fermana è andata avanti fino all’ultimo, allenandosi, ma l’aria era pesante: “Peccato che lo stop sia arrivato in un periodo in cui noi stavamo giocando bene e ci sentivamo in Giusto che sia così in un periodo a noi favorevole sul campo, venivamo da buoni risultati e la forma era buona: a noi un po' penalizza ma questo va in secondo piano".
Allenarsi a casa non è semplice: “Siamo obbligati in questo e ci teniamo in forma così augurandoci che finisca presto. Ci alleniamo giornalmente con la speranza di tornare in campo ma è ancora lontano questo momento". Senza mai perdere il sorriso e la speranza: “Seguendo esperti e programmi tv c’è un grande allarmismo ma se ognuno fa il proprio compito con attenzione e rispetto degli altri, possiamo uscirne. Non so quando e non so il tempo, ma voglio essere ottimista”.
Ha voglia di sentire il fischio dell’arbitro l’ala della Fermana: “Nella migliore delle ipotesi torneremo in campo a fine aprile. Rientrare in campo dopo una sosta così lunga è veramente difficile, gli stimoli vengono meno soprattutto perché ora come ora si pensa a ben altro. Noi siamo dei professionisti e dobbiamo fare il nostro compito nei tempi e nei modi che verranno stabiliti ma in questo momento è tutto al secondo posto: prima pensiamo alla salute”.