PESARO – Sta prendendo consapevolezza con la nuova serie la Pesaro del basket. Non elementare per chi è abituato a sognare in grande ripartire dal piano di sotto, la riprova dai commenti su giocatori acquistati e giocatori papabili. Riparametrarsi non semplice.
Ma a oggi le mosse sono da categoria. Preso Del Laurentiis, un pivot che non ha ambizioni da serie A ma che può dare minuti e, grazie alle lunghe braccia, difesa e rimbalzi in A2. E poi Eric Lombardi, uno che a Pesaro si direbbe che ‘ruspa’. Atletico, punta il canestro, salta e soprattutto difende tranquillamente sulle ali piccole e grandi. Un jolly esperto della categoria.
A loro si aggiunte Maretto, confermato e certo protagonista. Che ora andrà affiancato al meglio. Si sperava in Andrea Cinciarini, ma la storia tra il figliol prodigo e la sua società natia non ha riservato il lieto fine. Il play al termine di una stagione personale di buon livello, chiusa però con la retrocessione. Scelte personali, oltre che tecniche. Cinciarini merita la serie A, ma avrebbe provato anche a tornarci con Pesaro, da qui il tempo che si è preso, se non fosse che avvicinarsi a Milano diventa una priorità. Lo sforzo lo aveva fatto tagliandosi l’ingaggio un anno fa, ora va a riprendersi quanto meritato per chiudere, ma non è detto che le strade si possano incrociare di nuovo, non prima di un paio di stagioni l’incredibile carriera.
Se Sacripanti e il presidente della VL Valli riusciranno a convincere Simone Zanotti, Pesaro potrebbe evitare di spendere uno dei due visti americani sotto canestro. Perfetto sarebbe raggiungere la sua firma e a seguire quella di Gora Kamara, che completerebbe il pacchetto lunghi. Tra l’altro garantendo dentro l’area colorata un livello ambizioso.
A livello di esterni, nome da quintetto è quello di Pierpaolo Marini. Una guardia che gioca anche da ala piccola e che arriva dall’ottima stagione di Trapani. Chiaro che i siciliani avevano ‘drogato’ il mercato con una squadra stellare anche negli stipendi. Se si troverà un’intesa, il matrimonio si potrebbe anche chiudere.
Ma le sirene di Rimini e Forlì sono forti. Anche sul play Filloy, a sua volta in uscita dall’altra promossa, Trieste. Pesaro è una piazza che conosce, non facile l’intesa. Che sembra allontanarsi da Alessandro Gentile, di certo il giocatore che potrebbe però ricoprire quel ruolo di leader fondamentale in un campionato lungo e complicato come è l’A2.
Campionato che è cresciuto negli ultimi anni grazie al lavoro della Lega Pallacanestro. Anche a livello televisivo, una delle paure per gli sponsor abituati alla serie A. Ma è proprio la serie che ancora crede negli italiani ad avere l’accodo con la Rai e quindi con il pubblico di massa. Sono state 26 le dirette durante la stagione spalmate tra l’anticipo del venerdì e le gare domenicali. Garantito 1.5 milioni di spettatori e oltre dieci di contatti. La media è di 60mila spettatori per gara, diventati 85mila durante i playoff e 100milaa per le finali.
A questi dati, relativi esclusivamente al canale lineare RaiSport HD, vanno aggiunti quelli della piattaforma streaming in chiaro RaiPlay, che ha proposto in simulcast tutte le partite. L’aumento di audience in stagione regolare sul live streaming è stato pari ad oltre il 2% del dato di ascolto, salito attorno al +5% in occasione delle finali. “Il nostro prossimo obiettivo sarà quello di replicare negli anni a venire questo risultato cercando, come sempre, di migliorare ulteriormente la qualità del nostro prodotto” commenta il presidente di Lega Nazionale Pallacanestro, Francesco Maiorana.
Raffaele Vitali