PESARO – Torna Delfino, ma la quarta vittoria non arriva (69-72). Olisevicius è glaciale, ma questa Pesaro è davvero rinata. Forse Reggio Emilia non è il colosso descritto da Luca Banchi prima della palla a due, ma di certo sa giocare a basket. Merito di Attilio Caja, che alle sue squadre dà sempre un’anima.
Quella che doveva essere la partita della consacrazione della Carpegna Prosciutto inizia in modo agghiacciante. Delfino non fa mai canestro e con lui tutto il quintetto che si ritrova, dopo dieci minuti, sotto 7-20. Poteva già finire lì la partita, anche perché Reggio Emilia è una squadra in piena fiducia, ma con calma e trovando diversi protagonisti, da Moretti a Lamb passando per Demetrio, Pesaro rientra nel match e non si accorge che Delfino è spettatore non pagante in campo. Solo che tra gli ospiti c’è un certo Cinciarini che nel momento più caldo della rimonta, sul 34-40, mette una tripla. Seguita però da una serie di canestri giallorossi che riportano, tra l'estasi del pubblico, avanti Pesaro sul 50-47.
La partita è cambiata? Mica tanto. Pesaro ha le consuete amnesie e nel quarto periodo Reggio Emilia ne approfitta, anche se l’unica giocata a due tra Larson e Jones, che potrebbe usare di più il fisico, e i falli, per non far passare tutto nella sua area, la tiene in vita. L’ultimo minuto è qualcosa di incredibile, Pesaro realizza sette punti, 4 di Lamb e tre di Moretti, e arriva agli ultimi 23 secondo sul 69-69.
Banchi, giustamente, decide di difendere. Obiettivo supplementari o palla recuperata. Ma non aveva fatto i conti con Osilevicius. La difesa preparata durante il time out è praticamente perfetta, ma il lituano tira da quasi nove metri, girandosi verso il canestro dopo aver ricevuto palla a due secondi dalla sirena. Segna, bravo lui. di più era difficile fare, non fosse per quell’inguardabile primo quarto che servirà a Banchi per usare martedì bastone e carota.