BOLOGNA – Il palasport di Bologna non è pieno come ci si sarebbe potuto attendere per una sfida che profuma di storia. Ma la vittoria a Belgrado deve aver fatto pensare ai tifosi che contro la Carpegna Prosciutto, che viaggia ai piani bassi, sarebbe stata una serata tranquilla. Ma Pesaro come sempre trova energie inaspettate, pur dovendo giocare senza il suo miglior uomo, Bamforth, e fa sudare i bianconeri. Che alla fine vincono, con un punteggio perfino largo (83-66), ma di certo non dominano.
Una partita che qualcosa a Buscaglia dice: Bluiett, se fatto giocare con la testa libera, ovvero da tiratore, la mano dritta ce l’ha. Cinciarini l’ha capito e un paio di volte l’ha servito al meglio. Ma ancora spesso l’ala americana si inventa i canestri da solo. Chi è invece tornato nel tunnel, la sfida contro Varese sembrava averlo finalmente rilanciato, è Ford. Nel giorno delle rotazioni corte per Pesaro, fuori oltre alla guardia anche Mockevicius, Ford aveva l'occasione per riprendersi un minutaggio degno di un americano. Purtroppo, però, non ha saputo sfruttare la chance.
Il primo quarto è stato nel segno di Visconti, che Buscaglia premia con il quintetto. Ma è un lampo quello del numero 9 che subisce la personalità di Belinelli che lo porta nel suo mondo. Il problema è che Visconti pensa di potersela giocare contro l’ex Spurs e così nascono forzature banali. Sta di fatto che una sua tripla chiude l’ottimo primo quarto (15-19).
Coach Banchi, che a Pesaro ha riscoperto la gioia di allenare in Italia, a questo punto mette i pezzi da novanta che avrebbe magari preservato: Hackett e Shengelia su tutti. Nel secondo quarto la musica cambia, perché Bologna alza il muro in difesa, aumentano i contatti e soprattutto i neo entrati segnano a ripetizione (31-23).
Buscaglia ci prova e fa alzare anche i baby Moretto e Stazzonelli. Con il primo nettamente più positivo come impatto. Potrebbe chiuderla qui Bologna, ma non è ancora tempo di bandiera bianca per Cinciarini e compagni, trascinati anche dai propri tifosi. Peccato solo che Tambone commetta un ingenuo terzo fallo a tre secondi dalla fine del quarto dopo una grande palla rubata del play pesarese a Pajola.
L’intervallo lungo servirebbe a ricaricare le pile, invece confonde solo le idee delle due squadre che per più di tre minuti mostrano tutto il peggio della pallacanestro. Non approfitta Pesaro della chance che i bolognesi concedono, neppure il primo canestro di Ford è di stimolo. L’ultimo sussulto lo dà Bluiett, mai così protagonista (50-42). Bologna però è ormai entrata nel ‘Banchi mood’ e si compatta piazzando un nuovo pesante break a inizio ultimo quarto.
Finiscono lì, sulla terza tripla consecutiva di Bologna, le speranze della Carpegna Prosciutto che aveva trovato in alcuni momenti di zona la chiave per mandare in confusione l’attacco della big del campionato. Ci ha provato, per trenta minuti ha lottato, poi ha lasciato andare i padroni di casa. Soprattutto ha iniziato a concedere rimbalzi in serie e facili canestri da vicino al ferro (73-53). Anche per la pochezza difensiva di Totè, che forse era stanco, ma di certo deve dare di più sotto il proprio canestro. E con lui Mazzola, da qualche settimana impreciso al tiro e meno reattivo.
I giocatori rientrano, riposeranno e poi torneranno in palestra per preparare la sfida del 7 gennaio a Pesaro, quando arriverà Sassari per un inaspettato spareggio salvezza, visto che le due squadre hanno entrambe dieci punti. Dopo quel match, ci saranno nuove decisioni sul roster: dall’innesto dell’americano mancante all’eventuale nuovo taglio di un Usa, nel caso Ford, per cercare un uomo di maggior peso e con più punti nelle mani. Sempre che Bamforth torni presto.
Raffaele Vitali