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Pesaro fa il suo dovere: Livorno lotta e perde. Maretto Mvp, Ahmad si sveglia quando serve

30 Marzo 2025

PESARO – Il piano partita ‘segreto’ di coach Leka: Ahmad, non fare nulla per 35 minuti, poi ti svegli e  vinciamo. Sarà stato questo? Di certo è andata così. Ma se il piano ha funzionato è perché ci sono altri giocatori  che hanno compensato l’assenza di punti da parte degli americani della VL.

Su tutti Octavio Maretto, decisamente il migliore in campo nell’arco della partita, anche perché con Bucarelli è l’unico che attacca il ferro e costringe così gli avversari a fare falli. Banks non esce di partita per i troppi tiri sbagliati, ma per i falli che la giovane ala di Pesaro gli fa commettere.

Contava vincere e Pesaro ha vinto (85-69) al termine di una gara che il pubblico si immaginava diversa, ma che alla fine ha permesso, dopo un po’ di sofferenza, di festeggiare, anche un passo avanti in classifica, confermandosi a due punti dai playoff.

LA PARTITA

Tre punti a freddo di Maretto per il primo vantaggio, poi tanta Livorno, fino al nuovo sussulto di Pesaro per il 32-21, soprasso che serve solo a far arrabbiare Banks, la superstar che non ha età, ma solo tanta classe. La tripla di fine secondo quarto della guardia toscana è l’emblema di due periodi in cui c’è poco da salvare.

Pesaro difende male e si conferma leggera sotto canestro. Ma il problema, ancora una volta, sono i piccoli che non tengono il primo palleggio degli avversari, che si trovano così metri  di spazio o missmatch favorevoli. Triple, assist e appoggi facili per lunghi non fenomenali ma solidi come Fantozzi e Buca. Questa è la Livorno di coach De Carlo che ha dominato l’andata e se la gioca al ritorno.

La Carpegna prosciutto nei primi venti minuti non ha praticamente nulla dai suoi americani, si affida alle folate di Bucarelli, che poi inevitabilmente esagera e sbaglia tiri banali, raccoglie qualche frutta tra le foglie secche con Zanotti e Lombardi. Troppo poco e infatti Livorno va a riposo con sei punti di vantaggio (37-43) e un 53% al tiro che rappresenta da solo la difesa degli uomini di Leka.

Lo  ‘shampoo’ del coach nell’intervallo dà i suoi primi risultati. Se non altro in attacco, la squadra è più ordinata. Come a inizio partita, si parte nel segno di Zanotti, offensivamente un fattore, ma di certo non un intimidatore in area.

Al suo fianco macina canestri Bucarelli, quelli che servono alla Carpegna Prosciutto per mettere il naso avanti (55-53) e poi allungare, approfittando del regalo di coach Di Carlo, che si prende un tecnico che per la VL vale quattro punti e soprattutto il risveglio completo del pubblico.

Coach Leka prova ancora qualche alchimia, resta da capire perché negli schemi quando è in campo finisce per tirare da tre punti sempre Lombardi, che scheggia ferri  ma poi si fa perdonare conquistando rimbalzi a raffica.

Hanno fretta di vincere i padroni di casa, questo comporta una serie di scelte sbagliate, come le quattro triple consecutive sbagliate sul 64-63 che potevano costare care. Livorno però ha le polveri bagnate, Banks è fuori dai giochi, Filloy, dopo triple micidiali da ex di turno, non punge. Nel mentre si sveglia Ahmad e i giochi si chiudono.

Questo è il basket, chi domina si spegne, chi soffre si sveglia. E in un attimo Livorno si ritrova a -15 (81-66) tradita dai suoi uomini migliori, incapaci di reagire in difesa dopo gli errori in attacco. Un po’ come Pesaro nei primi due quarti. Sol che gli ultimi sono quelli che contano.

Muove la classifica Leka e si prepara alla trasferta di Livorno, la seconda sfida da non fallire prima di incontrare le big, ovvero Cantù e Udine, oggi vittoriosa nel big match contro la Fortitudo.

r.vit.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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