PESARO - “Mettendo memoria e tradizione al servizio del divenire, spostando l’attenzione dall’oggetto all’azione, Pesaro cerca nella natura della cultura le occasioni per costruire un percorso al futuro”. Sarà questa la frase che ha convinto la commissione? Chissà, ma il progetto ‘La natura della cultura’ vale a Pesaro e al sindaco Matteo Ricci un milione di euro e il titolo di ‘Capitale Italiana della Cultura 2024’.
Ha avuto la meglio delle concorrenti, in dieci erano arrivate in finale. Le note di Rossini hanno conquistato tutti. Inclusa Ascoli Piceno, con cui Pesaro ha condiviso il percorso in maniera leale, stringendo anche un patto, grazie all’impegno della regione e dell’assessora Giorgia Latini, di non belligeranza, prima, e di collaborazione poi. "Quello di Pesaro è un ottimo progetto, improntato su natura e cultura. Ora la Regione - ribadisce la Latini - è pronta a sostenere entrambe, perché la cultura può essere un rilancio per tutti, soprattutto le aree interne".
Quando il ministro Dario Franceschini ha detto il nome di Pesaro, Ricci si è alzato e ha preso il microfono, tenendo in mano una foglia: “Dedichiamo a Kharkiv, come Pesaro città Unesco della musica, che è sotto le bombe, questa vittoria. E gli dedichiamo la foglia di Ginkgo Biloba, l’albero della pace sopravvissuto alla bomba atomica di Hiroshima. Ci siamo scritti spesso con il sindaco di Kharkiv, spero possa essere con noi il prima possibile a festeggiare e che la musica torni a suonare”.
Inevitabile l’applauso. Che viene bissato quando chiama vicino a sé il sindaco di Ascoli piceno, Marco Fioravanti: “Noi sindaci eravamo qua, a nessuno piace non vincere, ma qui ‘siamo tutti vincitori. Per Marco un abbraccio particolare, abbiamo detto fin dall’inizio che avremmo lavorato insieme con la Regione. Ascoli è una città sorella, per cui insieme faremo vivere la cultura”.
L’ultimo grazie è per il suo vicesindaco, Daniele Vimini, che è stato fondamentale nelal realizzazione del dossier. “Pesaro – si legge nella scheda di presentazione della candidatura diventata vincente - immagina con i suoi cittadini la città che non c’è, dai quartieri ai borghi del territorio circostante, ponendo i legami tra arte, natura e tecnologia alle radici di un nuovo concetto di cultura diffusa, inclusiva, in dialogo con l’ambiente che l’umanità condivide con il resto del vivente”.
Quel sogno, nel 2024 sarà realtà. E magari saranno i musicisti ucraini ad allietare la città con note di pace e rinascita. Quella che la natura garantisce ogni giorno.
Raffaele Vitali