FERMO – Nuova legge di riorganizzazione del personale della Regione Marche. Per l’assessore Guido Castelli “è la prima grande legge di riforma promossa dalla giunta Acquaroli e consentirà al nuovo governo regionale di ristrutturare la macchina amministrativa regionale così da renderla più agile ed efficace”. Per il Partito Democratico, invece, è “una legge che si presta a rilievi di sicura illegittimità costituzionale”. Alla fine la legge passa con il voto della maggioranza e la contrarietà di Pd, M5S e Rinasci Marche (18 a 9 il totale).
LA NOVITA’
La nuova legge ridisegna la struttura amministrativa, individuando nuove articolazioni organizzative e dirigenziali. Vengono ridefinite le funzioni e le competenze della segreteria e della vicesegreteria generale. Saranno istituiti fino a un massimo di 10 dipartimenti definiti su macro competenze per aree di attività omogenee, le direzioni per singole aree di attività ed i settori con determinati ambiti operativi. Previste inoltre 'Unità di progetto' temporanee e trasversali tra i vari livelli per i temi più complessi.
La minoranza ha provato a incidere, presentato 100 emendamento. Ma la maggioranza, compatta, li ha bocciati tutti. “Una maratona all'insegna di un rallentamento semi-ostruzionistico di cui avremmo fatto volentieri a meno - premette il capogruppo Carlo Ciccioli (FdI)- è una legge fondamentale che va a riformare la legge 20 del 2003 che necessitava di essere rivista a seguito di un avanzamento normativo negli ultimi 20 anni”. Cambiano le fasce del personale, da tre a quattro, si riducono i capi dipartimento. Chiara Biondi è stata la relatrice di maggioranza della legge: "Riordinare strutture e organizzazione del personale, compreso quello di giunta, ci consentirà di dare nuovi stimoli e strumenti alla macchina da cui dipendono gran parte delle risposte amministrative al territorio. Con la chiara definizione di ruoli e ambiti operativi che si unisce alla visione strategica della politica potremo dare corso alla nuova idea di Marche".
IL DIBATTITO POLITICO
Di tutt’altro avviso il consigliere Dem Fabrizio Cesetti: “Sono norme pericolose che rischiano di creare incertezza e confusione nella macchina amministrativa, con conseguenze che pagheranno tutti i cittadini. Un provvedimento 'blindato' dalla maggioranza ma andrà a sbattere contro i principi del buon andamento e dell'imparzialità dell'amministrazione tutelati dallo Stato".
Stessa lunghezza d’onda per la capogruppo grillina, Marta Ruggeri: “Riteniamo probabile che nei prossimi anni ci sarà un notevole aumento della spesa per il personale a causa della nuova struttura organizzativa perché dovranno essere riconosciute ulteriori indennità per i dirigenti”. L’effetto si vedrà presto, a cominciare dal nuovo segretario generale che acquisisce maggiori poteri, fattore che ha fatto infuriare Cesetti: “La legge è stata scritta con l'evidente obiettivo di sanare la nomina dell'attuale segretario generale che con le nuove norme avrà carta bianca su tutto, con attribuzioni di enormi poteri e autorità, ma senza alcuna autorevolezza”.
Critiche che l’assessore Castelli si lascia scivolare addosso: “Sono molto orgoglioso che questa legge porti la mia firma e mi batterò affinché gli auspici e gli indirizzi della riforma possano garantire ai marchigiani un futuro migliore. Avanti così. Senza fretta ma senza sosta”.