di Raffaele Vitali
AMANDOLA – Non scherza Francesco Acquaroli: la Pedemontana per lui è una priorità e ha tutta l’intenzione di completarla, unendoci tra l’altro un primo pezzo fondamentale del ‘pettine’ che da Amandola, crocevia della strada intervalliva, va verso il mare.
“Non parole, ma fatti e risorse, considerando che ci sono già 171 milioni di euro stanziati”. E questo a fronte di 400 totali necessari. Il che significa metà opera già coperta dal punto di vista finanziario. I 171 milioni già pronti, è stato chiarito ai sindaci al termine dell’incontro tra i vertici delle Regione e l’ingegner Fulvio M. Soccodato, Commissario ANAS e Soggetto Attuatore per gli interventi infrastrutturali nel cratere sismico 2016, riguardano il tratto Caldarola-Servigliano.
Il 15 novembre si torna in Conferenza dei servizi e l’iter accelera. L’Anas vuole andare in appalto entro dicembre 2022, con i lavori che devono partire entro agosto. Questo è il secondo stralcio, per il primo già ci sono 12 ditte che hanno presentato domanda per un inizio lavori entro fine anno.
Resta invece fuori il terzo stralcio, quello nella zona di Monte san Martino che è complesso e costoso. “I tratti coinvolti sono quelli tra Belforte del Chienti e Sarnano, tra Sarnano e Amandola e tra Amandola e Servigliano” spiega Acquaroli.
“Sono interventi complessi, oggi sentiamo parlare di cantieri e di una tempistica di realizzazione concreta, e solo due anni fa iniziavamo ad immaginare il percorso per realizzare questa opera di cui il territorio necessita da decenni. È un'opera a cui teniamo molto, c'è stata una forte volontà da parte di tutti di accelerare le fasi” prosegue il governatore.
Le parola chiave è accessibilità. “Noi vogliamo migliorare la viabilità in queste zone, sia come tempi di percorrenza, sia in termini di sicurezza stradale, significa richiamare flussi nell’entroterra, alleggerire l’Adriatica e quindi un beneficio generalizzato per tutto il territorio regionale e con auspicati vantaggi in termini economici”.
Lo hanno detto anche durante la presentazione della classifica della fondazione Merloni:” Senza infrastrutture non c’è sviluppo”. E Acquaroli lo ha fato capire bene ai vertici dell’Anas, titolari delle strade interessate: “Se vogliamo salvare davvero le aree interne quest’opera viaria è fondamentale e non complementare ad altri assi viari, ma anzi nodo strategico di una rete infrastrutturale più ampia”.
Soccodato ha sottolineato un punto di forza di questa operazione: “Un territorio e una comunità coesa che ha collaborato costruttivamente. Parliamo di lavori complessi, con tratti esistenti spesso molto tortuosi, che abbiamo ridefinito mirando a un netto miglioramento della sicurezza e dei tempi di percorrenza, anche tenendo conto degli aspetti ambientali e di sostenibilità”.