PEDASO – L’immagine è drammatica: una decina di alberi abbattuti e appoggiati sul cemento. La realtà però è diversa. Nessun Attila in azione a Pedaso, ma una dolora decisione presa per garantire la sicurezza delle persone, in primis i ragazzi che frequentano la scuola
Dietro la decisione di espiantare 17 pini c’è la caduta di un albero il 19 ottobre, nella giornata più difficile dal punto di vista climatico. “Tempo fa ne era caduto anche un altro. Quanto successo il 19 ci ha spinto a uno studio approfondito” spiega il vicesindaco di Pedaso, Giuseppe Galasso.
È stato così chiamato un agronomo. “La sentenza è stata dura: i 17 pini che circondavano il campo da pallacanestro erano tutti nella condizione di quello che è crollato”. Ma cosa è successo? “Il problema, confermato da ulteriori studi, è che quando sono stati posizionati decenni fa, dopo l’acquisto in un vivaio della Toscana, i pini erano stati piantati con il bulbo delle radici avvolto in una tela”.
Praticamente chi li piantò si dimenticò la copertura usata durante il viaggio per proteggere le radici. “IN questo modo – spiega Galasso – si è creato un cappio attorno alle radici della pianta che non si sono potute sviluppare”.
Tutte e 17 le piante vivevano la stessa condizione: erano pericolanti. “Piante senza radici, sarebbero potuto cadere in ogni momento. Ci siamo confrontati anche con i carabinieri forestali, poi la decisione di toglierle (3ila euro l’investimento, ndr)” prosegue con una nota di dolore. Perché il colpo d’occhio oggi è davvero deprimente, ma in questo caso ha vinto la sicurezza.
“Ora – conclude il vicesindaco – valuteremo nuove piantumazioni non appena bonificata l’area, tenendo presente che attorno alla nuova scuola grande sarà l’area verde”.