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Pedalando tra le valli con la squadra di Marsili: 'Marche in bike' parte da Campofilone e conquista tutti: Regione, Gal e tour operator

8 Maggio 2022

di Raffaele Vitali

CAMPOFILONE – Zona che vai, tour che trovi. Nasce ‘Le Marche in bike’, un percorso che parte dal teatro di Campofilone ma che in realtà diventa un mezzo per dare vita a strade ciclabili e itinerari su cui da anni investe la regione, anche grazie a fondi europei.

Non a caso c’è anche Federico Scaramucci, l’uomo del turismo del Montefeltro con ‘Inside Marche’ che racchiude numerosi tour operator. “Un progetto che tesse reti, cominciando dall’unire i tanti piccoli borghi della vallata con i suoi produttori agricoli e le strutture ricettive. Per poi fare della rete un vero collegamento con biciclette a pedalata assistita” spiega il sindaco Gabriele Cannella.

Concetta Ferrara, ricercatrice dell’università di Macerata impegnata in progetti lungo la Valdaso è il filo conduttore tra i vari protagonisti. Andrea Marsili e Antonella Nonnis sono le due menti. Nonnis, da anni è dietro le quinte dell’Ecomuseo: “Lavoriamo per rendere accogliente la valle, o meglio fruibile nella sua bellezza già nota. Riuscirci però in maniera sostenibile e farlo con i nostri giovani, come quelli di TurisMarche che hanno creduto nella voglia degli amministratori”.

L’Ecomuseo, guidato da Ercole D’Ercoli, è la base culturale, TurisMarche è il braccio marketing e operativo. Grazie ai finanziamenti del Gal Fermano guidato da Michela Borri e al supporto della Regione. “Si parte dai fondi Pil (piano integrato locale), di cui io sono una facilitatrice” aggiunge Nonnis.

La risposta del territorio è stata importante, nonostante la domenica mattina: sindaci, operatori, tecnici, in primis l’associazione Asd 43°outcycling. “Siamo partiti dai matrimoni, dall’albergo diffuso, dalle convention, oggi entriamo in un nuovo settore, che è emerso anche durante la pandemia: il bike” riprende Andrea Marsili, prima di dare il via al tour in bici a cui hanno preso parte i politici.

Insieme guida turistica e tour operator, in strada ma anche online con un nuovo portale marcheinbike.com dove si prenotano i tour, ma in cui si crea la rete con strutture ricettive che magari vogliono solo integrare le proprie proposte. Partiamo dalla Valdaso, ma vogliamo raggiungere ogni angolo”.

Un turismo lento, tra una pedalata e l’altra una sosta di un’ora in cantina è il must. “L’importante è che sia tutto sostenibile”. Da qui l’hashtag #sosteniamola che torna anche nel materiale marketing, dalle penne alle sacche in cotone riciclato.

Non c’è noleggio e-bike diretto, perché ‘Marche in bike’ deve essere aperto a nuove attività. “I tour sono free online, ma è chiaro che la nostra organizzazione garantisce la cantina aperta, il museo, la chiesa anche di domenica. C’è la garanzia dell’informazione e la certezza della stradina giusta da percorrere. Per questo noi proponiamo tour e non noleggi”.

Si parte dalla prossima settimana, con percorsi di gruppo al costo di 45 euro. “Sotto media, ma accessibile. Noi vogliamo gruppi più grandi. Abbiamo 20 biciclette, perché è questo il numero che funziona in una cantina, per esempio”. Il sito è dotato di una mappa interattiva. Partendo dalla schermata di Google, i tecnici di TurisMarche hanno disegnato i borghi. Quattro le categorie: tour privati, eventi di gruppo, team building, viaggi all inclusive con vacanze outdoor attraverso i bike hotel.

Il consigliere regionale Andrea Putzu è chiaro: “La Valdaso è sempre molto attiva, devo fare i complimenti. Sanno unirsi come privati, coinvolgendo il pubblico. progetti come questo ricalcano il modello che ci siamo dati come Regione. noi siamo convinti che il turismo non si possa fare da soli. Puntare sulle biciclette, per una vallata che è molto frequentata da ciclisti anche stranieri, è una scelta vincente in vista di un vero rilancio del movimento internazionale fermato prima dal Covid e poi dalla guerra. Senza mai dimenticare le famiglie”.

Marsili è stato abile a unire le varie iniziative della regione: “Dalla legge sull’enoturismo a quella per il rilancio dei centri storici, con 100milioni di euro stanziati grazie all’impegno del presidente Acquaroli. Non abbiamo Venezia, ma abbiamo tanti piccoli gioielli da promuovere insieme, avendo in tutte le Marche sono 1,5milioni di abitanti. Certo, sappiamo che servono le infrastrutture e quindi non rallenteremo mai la nostra battaglia per la terza corsia dell’A14 e per realizzare da qui a dieci anni una strada a scorrimento veloce come la Mezzina”.

Più progettazioni e meno ristori, superato il periodo Covid e l’emergenza di chi in quella fase perse l’80%, è la linea che si dà il presidente della commissione Turismo e Sviluppo economico. E questo piace a chi come TurisMarche lavora programmando. Fondi arrivano sempre dal Gal Fermano che premia “il mettere insieme teste e idee è la strada. Coniugare attività fisica, turismo, team building mi piace. Il futuro apre le porte a numerosi fondi, i Pil sono un mezzo, noi ci siamo” aggiunge Michela Borri, che da ciclista non poteva che dire sì. 

Roberto Ferretti, Le Marche in valigia, ha trovato in Marsili le gambe giovani. Il suo progetto è evoluto in Agrituraso Marche, il mezzo per fare turismo relazionale integrato. “La modalità relazionale è la nostra linea di azione, che significa introdurre il visitatore a conoscere il patrimonio culturale, storico, folclorico e di umanità del territorio. Il turista non è più un consumatore finale, ma un generatore di valore. Sistema corporate e sistema community, villaggi turistici contro modello diffuso, le Marche hanno tutto”.

Annuisce Federico Scaramucci che porta la voce del nord della regione, ma in realtà di 30 tour operator, TurisMarche incluso. E con la voce anche un supporto di chi è partito in anticipo, se richiesto “Questo percorso lo abbiamo iniziato da tre anni, con un bike point. Il bike tourism è un settore in grande crescita. Le Marche hanno un valore aggiunto che non va mai dimenticato, l’autenticità dei suoi luoghi. Non a caso la Lonely Planet ci inserì tra i posti al mondo da non perdere. La guida andava oltre i luoghi, puntava sulle persone. Per questo è importante l’incursione delle guide cicloturistiche, chi sceglie le Marche vuole qualcosa in più del sentirsi turista. Chi ci sceglie sa che non troverà il grande albergo, ma le persone, la gente. E chi si ferma per una o due settimane, vi assicuro che le persone hanno voglia di muoversi, bisogna però saperlo accoglierlo. Così creeremo anche lavoro”.

Il turista sa che in Grecia o Spagna trova voli e servizi facili, ma non ci sono le Marche “e infatti – conclude Scaramucci – chi viene una volta poi torna, lo dicono i dati. Eventi portano gente, ma serve sviluppo locale. L’evento fa crescere il territorio locale, ma non basta. Di certo siamo al vostro fianco per collaborare e tornare a livelli migliori al pre Covid”.

Il piano c’è, il sito anche, non resta che pedalare, “in totale sicurezza” ricorda Morlacca che guida l’associazione sportiva al fianco di Marsili, sapendo che a ogni sosta c’è qualcosa di nuovo da provare, che sia il ciauscolo, un fritto, un calice di vino o i succi della Golosa. Per chi vuole provare, i toour dei primi tre fine settimana sono organizzati tra dolci colline, borghi più belli d'Italia, marinai e buonustai.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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