MILANO/FERMO – Non solo Salvini. Al Micam la politica non ha fatto mancare il suo supporto. In particolare modo due forze: il Partito Democratico e la Lega.
Per i vari esponenti una fiera all’ascolto. A cominciare dalla proposta lanciata da Enrico Ciccola, ex presidente dei calzaturieri, che trova fondamento anche all’interno di alcuni programmi elettorali. Dallo stand dell’azienda Romit, Ciccola pensa ai settori ad ampio uso di manodopera, labour intensive come li definisce l’Eurispes, partendo dal fatto che sul prezzo di una scarpa incide per il 50% il costo del lavoro. Una proposta c’è e l’ha presentata durante l’incontro dei candidati nella sede di Confindustria Ascoli Piceno, di cui fa parte dopo la scissione anche se ha l’azienda a Montegranaro. “Serve un nuovo parametro di rapporto tra dipendenti-impiegati e fatturato. Su questo parametro si aiuta l’azienda dal lato fiscale e contributivo, si incentiva l’occupazione e si dà alle aziende la possibilità di essere competitive quantomeno in Europa. Se io fatturo 20milini con 100 persone, non posso avere lo stesso taglio di chi con 10 persone fa lo stesso fatturato. E magari premiamo chi ha occupati a tempo indeterminato. In questo modo si potrebbe favore il reshoring non con incentivi, che darebbero un secondo vantaggio a chi se ne è andato, ma in maniera uguale a tutti.
Il primo con l’assessora di Porto Sant’Elpidio, Patrizia Canzonetta, che ha girato tra gli stand con l’ex assessora regionale Manuela Bora. Per loro la consapevolezza di un settore che migliora ma che vorrebbe di più: "Diciamo che l’assessore Carloni piuttosto che andare a Roma avrebbe fatto meglio a rispondere davvero alle richieste degli imprenditori. Invece- sottolinea Bora - non ha messo un euro in più rispetto a quello che facevamo noi e anche le strategie sono le stesse, significa che funzionavano e funzionano ancora”.
La Lega, invece, oltre al segretario nazionale e all’onorevole Mauro Lucentini ha presentato in fiera il consigliere regionale Marco Marinangeli e il ‘prossimo’ assessore, attuale consigliere, Andrea Maria Antonini.
“Sappiamo di dover puntare sulla sinergia tra Regione e piccola impresa in tema di ricerca di nuovi mercati e formazione di manodopera qualificata”.
Per Antonini un’esperienza importante, mentre Marinangeli è un habitué. Sul tavolo, oltre alle misure regionali già attuate e di prospettiva, presente anche la dirigente Bussooletti, il taglio del cuneo fiscale e il mantenimento del credito d’imposta.
“Abbiamo toccato con mano l’atteggiamento molto positivo dei buyers stranieri, ma restano le criticità dovute alle sanzioni, alla difficoltà di reperimento di materie prime e al caro energia che incide in particolar modo sui piccoli produttori” proseguono, sottolineando diversamente dalla Bora il ruolo positivo di Carloni: “Le piccole-medie aziende artigiane sono indispensabili anche alle grandi griffe, che costituiscono l’ossatura portante non solo dell’offerta calzaturiera made in Marche, ma del made in Italy nel suo complesso per cui la nostra regione rappresenta un punto di riferimento fondamentale. Insieme con le associazioni di categoria struttureremo al meglio progetti e sinergie senza i quali sarebbero a rischio non solo posti di lavoro, ma la stessa identità racchiusa in una pietra miliare del sistema imprenditoriale Marche”.
Raffaele Vitali