FERMO – Non convince i sindacati la scelta della Regione di fare dell’Inrca di Fermo una struttura per pazienti Covid post critici. “Operazioni che talvolta mettono a rischio il personale sanitario. Improvvisamente, il reparto di Geriatria Inrca è stato smantellato. Questo per recuperare spazi dentro al Murri ma anche per rinforzare l'organico nella sede Inrca di Fermo, riconvertita con 40 posti letto di pazienti COVID positivi, usciti dalla fase critica”. Tutti gli ex pazienti sono stati trasferiti tra l’ospedale di Porto San Giorgio, villa Verde e alcune Rsa periferiche.
Il segretario della Cisl Fp, Giuseppe Donati, è chiaro: “Siamo preoccupati per la salute di infermieri ed OSS che saranno chiamati a riconvertirsi dalla sera alla mattina come automi, da personale che seguiva malati di riabilitazione o lungodegenza in operatori chiamati ad assistere pazienti infettivi senza avere la dovuta ed adeguata formazione (poche ore di formazione non si può definire tale) e senza esperienza in questo tipo di assistenza. Abbiamo fiducia nella professionalità dei colleghi dell'Inrca, ma chi afferma in modo stupido e superficiale che "gli infermieri devono saper fare tutto" oltre a dire una sciocchezza si assume la responsabilità di esporre donne e uomini con famiglie, a rischi non doverosamente pesati”.
Da giorni all’Inrca sono in corso i lavori di organizzazione interna, per domani sono attesi i pazienti: “Per non esporre a rischi utenti ed operatori, dovrebbero essere effettuate modifiche strutturali con percorsi puliti e sporchi, zone filtro e spogliatoi per il personale. Temiamo che per la fretta di attivare nuovi posti, tutto questo non venga fatto o fatto alla meglio con rischi ulteriori per tutti” conclude Donati. Che al suo fianco ha tutte le segreterie, visto che compatte hanno scritto ai vertici delle Asur e ai prefetti per avere delucidazioni anche su “questi spostamenti di personale senza ordini scritti e senza la dovuta dotazione di Dpi”.