FERMO – Sono preoccupati gli artigiani che lavorano nel mondo dell’edilizia. Dalla Cna alla Confartigianato, il fermano, e non solo, si mobilita contro la patente a crediti che per il Governo dovrebbe aumentare i livelli di sicurezza, strategia no condivisa da chi poi nel cantiere ci entra.
Proseguono gli incontri al Ministero, quindi la partita per le associazioni di categoria è ancora aperta. “Insieme per migliorare l’impianto normativo” sottolinea Loris Antolini, presidente Cna Costruzioni.
L’apertura al confronto è quello che volva Andrea Caranfa, direttore della Cna di Fermo: “Abbiamo proposto l’ampliamento delle casistiche per l’attribuzione di ulteriori crediti, e l’incremento dei crediti per ciascun biennio successivo al rilascio della patente in assenza di violazioni. Secondo la nostra associazione di categoria – spiega Caranfa - permangono criticità e incertezze: dalle procedure telematiche di rilascio della patente alla sospensione cautelare fino al mancato coinvolgimento delle associazioni dei datori di lavoro nelle commissioni che dovranno valutare la congruità dei corsi di formazione per il recupero dei crediti decurtati”.
I tempi sono stretti. “La sicurezza sul lavoro non è solo una questione di adempimenti burocratici, tanto che, piuttosto che parlare di una patente a crediti sarebbe al momento importante puntare sulla formazione e la cultura imprenditoriale, tenendo conto che i nostri imprenditori sono ben consapevoli dell’importanza di lavorare in un luogo di lavoro sicuro. L’innovativa figura del Mastro formatore Artigiano è ottimo garante di sicurezza e prevenzione, e va verso quell’idea che, secondo noi, può fare la differenza: premiare, cioè, gli atteggiamenti virtuosi piuttosto che limitarsi alla sola punizione. Chiaro, chi sbaglia deve pagare, ma al contempo è utile trovare strumenti capaci di favorire la crescita di una cultura legata alla sicurezza” conclude Stefano Foresi, responsabile Edilizia di Confartigianato Ascoli, Fermo e Macerata.